Nel pomeriggio di ieri (mercoledì 7 agosto), all’interno degli uffici di
Polizia dell’aeroporto di Fiumicino, i
militari della Compagnia Carabinieri di Cosenza unitamente a personale della
PolAria di Fiumicino hanno proceduto alla notifica dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal
G.i.p presso il Tribunale di Cosenza, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di G. O. J., ritenuto responsabile della morte, per omicidio preterintenzionale, di C. M. K., avvenuto il 31 luglio 2018 nella
Villa Nuova di Cosenza. L’epilogo odierno è il frutto di una serie di attività protrattesi nell’ultimo anno per la ricerca e la cattura della persona destinataria del provvedimento restrittivo, rintracciata ed arrestata su mandato d’Arresto Europeo emesso dal
Tribunale di Cosenza, su richiesta della Procura che aveva incaricato i militari dell’Arma per le ricerche in ambito Europeo. E di fatti, in data 25 luglio 2019, nell’ambito della cooperazione tra le Forze di Polizia Europee attivata, la Polizia Polacca lo ha fermato all’aeroporto di Varsavia mentre rientrava dall’Olanda.
LE INDAGINI
Le indagini scaturite a seguito della morte presso l’ospedale “Annunziata di Cosenza” del cittadino polacco, coordinate dalla Procura della Repubblica di Cosenza e condotte dai Carabinieri della Stazione di Cosenza Principale, avevano permesso di raccogliere gravi e concordanti indizi di colpevolezza nei confronti del cittadino polacco ritenuto responsabile dell’omicidio preterintenzionale del connazionale. In particolare, il 31 luglio 2018, presso la
Villa Nuova di Cosenza sita in Piazza Vittoria, C. M. K. veniva rivenuto a terra, privo di sensi ed in una pozza di sangue all’altezza della nuca, dal personale medico del 118 che provvedeva a trasportarlo in codice rosso presso il vicino ospedale dove, ricoverato in prognosi riservata per un gravissimo trauma cranico con emorragia extradurale, decedeva alle successive ore 17.30. Data l’assenza di documenti e la causa violenta della morte, i medici contattavano i Carabinieri della Stazione cittadina i quali avviano di concerto con l’Autorità Giudiziaria tutti gli accertamenti del caso. Nello specifico, alcuni testimoni presenti ai fatti, tutti di origine straniera, dopo alcuni tentennamenti inziali dovuti al timore di possibili ritorsioni da parte dell’aggressore, hanno permesso con dovizia di particolari di ricostruire l’accaduto. Quel giorno, i due connazionali si erano riuniti come di consueto nella villa comunale per consumare alcune bevande alcoliche insieme ad altri conoscenti, la maggior parte disoccupati e senza fissa dimora. All’improvviso, senza un chiaro motivo, G. O. J. avrebbe sferrato un pugno violento al volto di C. M. K. che lo faceva cadere a terra e gli faceva sbattere la testa contro il gradino in marmo del monumento centrale. Le indagini condotte dai militari con doviziosa cura, sotto la costante direzione del Procuratore della Repubblica Dott. Mario Spagnolo e del Sost. Proc. dott. Giuseppe Cozzolino, si sono rilevate fin da subito particolarmente difficili sia per il contesto in cui è maturato l’evento che per le modalità con cui si è verificata la morte. Intanto, siccome la vittima era sola e non aveva alcun parente reperibile in Italia, i Carabinieri per il tramite delle autorità consolari, rintracciavano ed informavano dell’accaduto i familiari in Polonia. Nel concordare con la richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura della Repubblica di Cosenza che recepiva in pieno i gravi indizi di colpevolezza raccolti dalla Stazione di Cosenza Principale, l’Ufficio G.I.P. del Tribunale, in data 23 gennaio 2019 ha emesso l’ordinanza di misura cautelare in carcere nei confronti dell’indagato. Data la repentina partenza del destinatario del provvedimento, i Carabinieri attivavano immediatamente ogni canale info investigativo per l’immediato rintraccio, appurando che lo stesso da tempo aveva lasciato il territorio nazionale unitamente alla compagna per recarsi nei paesi del nord Europa, dove poteva contare sull’appoggio di alcuni parenti. La
Procura di Cosenza, ricevuta tale comunicazione, richiedeva e otteneva immediatamente un Mandato di Arresto Europeo, delegando per il rintraccio e l’esecuzione i militari della
Compagnia CC di Cosenza. Immediatamente venivano attivati tutti i canali di collaborazione internazionale di Polizia. Iniziavano così, tramite il Ministero dell’Interno – Direzione Centrale della Polizia Criminale – Servizio di Cooperazione Internazionale – Interpol ed Europol, una serie di scambi di informazioni con l’Arma dei Carabinieri, finalizzate alla ricerca e cattura. A livello europeo venivano predisposti specifici atti informativi tramite Banca Dati Schengen, con “Alert” di Cattura del ricercato. In aggiunta, di concerto con la Procura di Cosenza, veniva avviata ulteriore attività investigativa con monitoraggio dei social network utilizzati dai parenti del ricercato, costatando che lo stesso poteva soggiornare nella capitale Olandese o nel territorio di origine. Pertanto, venivano avviate una fitta rete di scambi informativi con le Polizie locali, anche per il tramite del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri – Ufficio Criminalità Organizzata, fino a giungere all’epilogo odierno. Infatti, tramite apposito “Alert” si è potuto riscontrare che l’interessato, da Amsterdam si stava spostando in aereo per raggiungere la Polonia, dove la polizia Polacca riusciva presso l’aeroporto di Varsavia a fermarlo ed a trattenerlo nei propri uffici. L’arrestato, dopo aver terminato l’iter procedurale, in data 7 agosto veniva consegnato alle Autorità di Polizia Italiane per l’estradizione che avveniva per il tramite del personale della Direzione Centrale di Polizia Criminale - Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia – III Divisione Interpol. Ad attenderlo presso l’aeroporto di Fiumicino vi erano gli uomini dell’Arma dei Carabinieri e della PolAria e che procedevano alla notifica dell’ordinanza cautelare. Lo stesso veniva successivamente preso in custodia dal personale della Polizia Penitenziaria per la traduzione presso la casa Circondariale di Rebibbia.