Eco dello Jonio a fianco dei giornalisti italiani: oggi articoli non firmati in segno di solidarietà
In occasione della mobilitazione nazionale per il rinnovo del contratto Fnsi-Fieg, la nostra Redazione esprime il proprio sostegno ai colleghi giornalisti italiani
CORIGLIANO-ROSSANO – La mobilitazione nazionale indetta dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi) per il rinnovo del contratto di lavoro giornalistico – fermo al 2016 – non lascia indifferenza il "cronachismo di periferia”. Ecco perché l’Eco dello Jonio, esprime il proprio sostegno e la propria vicinanza a tutte le colleghe e i colleghi che oggi (venerdì 28 novembre 2025) scenderanno in piazza in tutta Italia per chiedere dignità, tutele e un futuro sostenibile per il nostro mestiere.
Nell’arco di questa giornata ci saranno presìdi e manifestazioni organizzate dalle Associazioni regionali di Stampa, dai Comitati di redazione e dagli Ordini professionali: da Roma a Milano, da Firenze a Napoli, da Torino a Cagliari, fino a Perugia, Pescara, Bologna, Genova e Aosta. Un fronte compatto che rivendica un contratto adeguato ai tempi, regole chiare anche sull’uso dell’intelligenza artificiale nelle redazioni e il riconoscimento – anche economico – del ruolo centrale del giornalismo in una democrazia moderna.
In segno di vicinanza alla categoria, la redazione dell’Eco dello Jonio ha scelto di compiere un gesto simbolico ma profondamente identitario.
«Oggi siamo al fianco delle colleghe e dei colleghi che chiedono un contratto giusto, tutele reali per i lavoratori dipendenti e autonomi, regole certe sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale e il rispetto del valore del nostro lavoro. Per questo, nella giornata di mobilitazione nazionale, tutti gli articoli pubblicati sulla nostra testata saranno privi di firma. Un atto di solidarietà per ribadire che l’informazione libera, corretta e professionale ha un valore che deve essere riconosciuto e difeso».
La nostra testata continuerà a garantire un servizio informativo completo ai lettori, ma lo farà ricordando – anche attraverso questo silenzio delle firme – che la dignità del lavoro giornalistico è una battaglia che riguarda ogni cittadino.
L’informazione è un bene pubblico. E oggi, più che mai, merita rispetto.