Il nuovo libro di Luigi Petrone: Filastrocche, indovinelli e giochi di una volta
Un patrimonio di tradizioni che rivive tra cultura e memoria collettiva. Il tutto in dialetto coriglianese

CORIGLIANO-ROSSANO - Si è svolta venerdì 3 ottobre, presso la sala convegni della Parrocchia Santi Nicola e Leone a Corigliano Scalo, la presentazione del nuovo volume del medico, scrittore e studioso coriglianese Luigi Petrone, dedicato alla lessicografia coriglianese.
Dopo i precedenti lavori – Viaggio nel dialetto coriglianese (2022), Vocabolario storico etimologico coriglianese (2024) e Proverbi, detti e modi di dire in dialetto coriglianese (2025) – l’autore ha portato all’attenzione del pubblico il suo quarto volume, incentrato su Filastrocche, indovinelli, scioglilingua e ninnananne del dialetto di Corigliano Calabro.
L’opera raccoglie in maniera organica e ordinata 200 filastrocche, un centinaio di indovinelli, 30 scioglilingua e una decina di ninnananne, oltre a 27 giochi di strada di una volta, ormai caduti in disuso ma vivi nella memoria collettiva. Con pazienza certosina, Petrone ha ricostruito un patrimonio culturale che ha divertito, emozionato e fatto riflettere i presenti, sottolineando la valenza ludica e pedagogica di queste espressioni popolari.
Alla serata sono intervenuti, accanto all’autore, il prof. Giulio Iudicissa, che ha curato la presentazione del volume, e Mario Amica, che ha letto alcune pagine dell’opera. A coordinare i lavori è stato Matteo Monte, giornalista de L’Eco dello Jonio, che oltre a condurre il dialogo con gli ospiti ha offerto una chiave di lettura rivolta al futuro, evidenziando l’importanza di tramandare le tradizioni attraverso studi e pubblicazioni come quelle di Petrone.
Il volume, pubblicato in edizione limitata dall’Editore Castriota e arricchito da fotografie inedite di Salvatore Grillo, è stato molto apprezzato: diversi partecipanti hanno colto l’occasione per portarne a casa una copia, segno di un vivo interesse verso la cultura e le tradizioni del territorio. Il prof. Iudicissa, nel suo intervento, ha ricordato le tradizioni cittadine esaltando la qualità morale e culturale dei coriglianesi.