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Linee ferroviarie nella Calabria del nord-est: vicine su carta, lontane nella realtà

2 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - Dopo aver raccontato ancora una volta i disagi di chi vive nelle aree periferiche, senza la possibilità di avere accesso agevole ai servizi di mobilità (leggi qui), siamo andati ad esaminare alcuni dati che mostrano quale sia il livello di prossimità della linea ferroviaria nei Comuni della Calabria del nord-est.

Al di là del dato in sé – che ci dice poco o nulla rispetto al “reale” accesso ai servizi di mobilità – ciò che ci interessa evidenziare è il paradosso del territorio jonico che, da questo studio, risulta ben collegato, se non addirittura pienamente accessibile ai servizi di trasporto su rotaia, ma che in verità - lo sappiamo bene - soffre per la mancanza di corse attive e di treni a lunga percorrenza.

Secondo lo studio di OpenPolis, che ha elaborato i dati Istat del 2022, nel 32,8% dei comuni italiani la stazione ferroviaria risulta essere sia accessibile che prossima (l’accessibilità è la capacità di arrivare alla stazione entro un tempo massimo e la prossimità è la presenza o meno di un’infrastruttura entro un certo tempo).

Per quanto riguarda, invece, la Calabria del nord est, il dato è ben al di sotto della media nazionale con 14 comuni ben serviti che corrispondono al 24,1% del totale dei comuni presi in esame.

Se si parla, poi, di comuni in cui la linea ferroviaria risulta essere non accessibile e non prossima, la nostra area arriva a sfiorare il 40%. Al contrario, il dato calabrese complessivo colloca la regione al 15esimo posto della classifica nazionale con il 32,2% di Comuni con una rete ferroviaria non accessibile e non prossima (dato in linea col resto di Italia che presenta una percentuale del 33%).

La mobilità – non ci stancheremo mai di ribadirlo - è un diritto tanto quanto lo è lavorare, studiare o accedere a un servizio sanitario. Spesso percepita come un aspetto puramente tecnico o logistico della quotidianità, rappresenta in realtà un elemento cruciale della vita dei cittadini: definisce le opportunità di una comunità, ne influenza lo sviluppo economico e contribuisce a ridurre le disuguaglianze.

Oggi più che mai, in un’epoca segnata dalla transizione ecologica, e dunque dall’adozione di modelli di mobilità sostenibile, il dibattito continua a convergere su un punto: il futuro del trasporto passa per il ferro. Il treno è il mezzo che meglio concilia sostenibilità ambientale, efficienza e inclusione sociale. Non è un caso che la presenza di una stazione ferroviaria sia considerata un indicatore di centralità nei territori, un fattore che può decidere le sorti di un comune, distinguendo chi è connesso da chi rischia di restare ai margini.

«La presenza di una stazione su un determinato territorio – come spiega lo studio condotto dalla Fondazione OpenPolis - ha un ruolo anche dal punto di vista socio-economico. Si tratta di un aspetto evidente anche all’interno della classificazione delle aree interne dove una delle caratteristiche chiave dei comuni polo risulta proprio la stazione dei treni che deve essere almeno di tipo silver, ovvero con impianti di dimensioni medie dotate unicamente di servizi regionali caratterizzati da elevate frequentazioni oppure stazioni e fermate con passaggi consistenti e servizi per la lunga, media e breve percorrenza».

La facilità con cui si possono raggiungere le infrastrutture di mobilità è data da due elementi principali: l’accessibilità e la prossimità. Queste due caratteristiche sono legate a differenti interventi di politica pubblica che possono essere messi in atto sul territorio. Nel primo caso infatti è necessario un potenziamento dei collegamenti di rete stradale con la stazione stessa mentre nell’altro risultano cruciali investimenti sulla costruzione dell’infrastruttura.

Il punto cruciale è che questi dati non restituiscono la fotografia reale delle condizioni in cui versano i territori della Calabria del nord-est perché la stima delle aree senza accesso alla mobilità agevole (di per sé già notevole) è di gran lunga più ampia e comprende anche quelle aree che appaiono prossime e ben servite. Puntare sul rilancio della rete ferroviaria resta quindi tra le priorità del nostro territorio e noi non ci stancheremo di ripeterlo e ricordarlo: servono i treni e servono subito.

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.