Il prof Vaccarisi frena l'emigrazione sanitaria: una bella storia che arriva dal Giannettasio
Una donna pronta a partire dalla Calabria per un intervento d'urgenza in uno degli ospedali di riferimento del centro o nord Italia ha trovato risposto alle sue esigenze nell'ospedale di Corigliano-Rossano. La lettera di ringraziamento del marito

CORIGLIANO-ROSSANO - La narrazione della sanità regionale è costellata di criticità e lamentele; poi però ci sono le eccezioni che infondono nuove speranze, soprattutto se queste eccezioni arrivano da quegli ospedali che vengono considerati di periferia. C'è una storia, un'altra, che arriva dall'ospedale "Giannettasio" di Corigliano-Rossano che dice tante cose, parla di buona sanità ma soprattutto inverte il paradigma di di una terra votata alla migrazione sanitaria.
Il reparto di chirurgia, sotto la guida del prof Sebastiano Vaccarisi, è stato di recente protagonista di un'esperienza di buona sanità. A dare risalto a questa vicenda è stata la toccante lettera di un marito, la cui moglie versava in condizioni cliniche gravi e complesse, necessitando di un intervento chirurgico urgente.
Dopo aver affrontato diverse visite e consulti che si erano rivelati «un po' deludenti», e proprio quando la coppia, residente a Castrolibero, stava per intraprendere l'ennesimo «viaggio della speranza» verso strutture sanitarie di Roma o Milano, un consiglio prezioso da parte di una parente medico li ha indirizzati al chirurgo Vaccarisi, primario del reparto di chirurgia dell'Ospedale di Corigliano-Rossano.
Come riportato stamani da Gazzetta del Sud, il paziente ha voluto esprimere il suo profondo apprezzamento nei confronti del primario, dello staff medico e infermieristico dell'unità operativa del Giannettasio: «In un periodo che, non senza valide ragioni, si registrano continue segnalazioni di episodi di malasanità, trovo corretto e doveroso rendere merito e dare testimonianza di una vera eccellenza riscontrata nel reparto diretto dal prof. Vaccarisi». Attraverso poche parole l'uomo ha evidenziato non solo l'altissima e riconosciuta professionalità del primario e della sua équipe medica, ma anche la straordinaria umanità e disponibilità di tutto il personale del reparto, «dal caposala all'ultimo addetto alle pulizie», nella cura e nell'accoglienza dei pazienti.