Ciminiere di Cutura, Enel fa chiarezza: «Bonifica in sicurezza e a nostre spese»
La precisazione della holding energetica alle tante perplessità attorno al sito di contrada Cutura: nessun finanziamento pubblico per proseguire i lavori e massima cautela per l'amianto: si attende il via libera per l'avvio delle demolizioni

CORIGLIANO-ROSSANO - Sembra farsi un po' di luce sul "caso amianto" delle ex ciminiere Enel di Corigliano-Rossano. Dopo il nostro articolo di mercoledì scorso (puoi leggerlo qui), che sollevava l'enigma legato alla demolizione delle due torri camino di contrada Cutura, Enel ha voluto fare il punto della situazione, rassicurando sulla gestione dei lavori.
L'azienda, in una succinta nota inoltrata alla redazione, ha spiegato che la complessità e la delicatezza degli interventi, specie per la presenza dell'amianto, hanno richiesto un confronto approfondito con l'impresa che si occuperà della demolizione. L'obiettivo? Trovare una soluzione tecnica che garantisca la massima sicurezza durante tutte le operazioni. Insomma, si sta procedendo con cautela per tutelare i lavoratori e l'ambiente, una priorità assoluta in casi come questo.
Un punto cruciale, su cui la holding energetica ha voluto essere cristallina, riguarda i costi. I lavori di bonifica e demolizione, ci tengono a sottolineare, saranno interamente a carico dell'azienda, senza alcun ricorso a finanziamenti pubblici. Una precisazione importante, che sgombra il campo da equivoci e conferma l'impegno economico di Enel nella riqualificazione del sito ma soprattutto confermerebbe che la società di Via Boccherini non si troverebbe in una condizione di disagio economico
Infine, Enel ha chiarito che l'avvio vero e proprio delle operazioni avverrà solo dopo un confronto serrato con gli enti preposti e l'ottenimento di tutte le autorizzazioni necessarie. Questo significa che ogni passaggio sarà scandito dal rispetto delle normative e da una supervisione attenta, a garanzia della trasparenza e della correttezza delle procedure.
Dunque, emerge un quadro più definito sulle sorti delle ex ciminiere e quindi del polo industriale. Anche se, a conti fatti, al momento non ci sarebbe ancora un nuovo cronoprogramma sui tempi di demolizione delle due torri che sorgono a ridosso del mare. La strada è quella della sicurezza, dell'autofinanziamento e della piena collaborazione con le autorità preposte (Arpacal su tutte). Non resta che attendere, in fiduciosa speranza, il via libera definitivo e l'inizio effettivo dei lavori, sperando che questo segni l'inizio di una nuova fase per quell'area produttiva.