Riqualificare la Rete portuale calabrese, Assonautica: «Un imperativo per l'economia del mare»
L'allarme del presidente Nigro Imperiale: «Nonostante l'economia del mare in Italia generi un valore di 64,6 miliardi di euro, la nostra regione contribuisce solo con un modesto 3-4%»

COSENZA - La Calabria, con il suo posizionamento strategico nel Mediterraneo, le condizioni climatiche favorevoli e una tradizione marinara consolidata, si trova in una posizione privilegiata per rilanciare la sua economia attraverso l'Economia del Mare. Tuttavia, come affermato dal presidente di Assonautica Cosenza, Domenico Nigro Imperiale, la nostra regione fatica ad emergere a causa di una rete portuale inadeguata e di un contesto economico non favorevole.
Nonostante l'Economia del Mare in Italia generi un valore aggiunto diretto di 64,6 miliardi di euro - ricorda Nigro Imperiale - con un impatto significativo sul PIL nazionale, la Calabria contribuisce solo con un modesto 3-4%. Questo deficit è particolarmente evidente considerando che il Sud Italia, nel complesso, riesce a produrre un valore aggiunto di circa 21 miliardi di euro, rappresentando circa un terzo del “prodotto blu” nazionale.
Le problematiche infrastrutturali sono alla base della difficoltà di sviluppo dell'economia marittima calabrese. I porti, cruciali per il movimento merci e passeggeri, sono spesso trascurati, con necessità di manutenzione ordinaria e straordinaria. Tale obsolescenza delle attrezzature e la mancanza di progettazioni adeguate limitano le opportunità di crescita nel settore, che abbraccia attività come il diporto, la cantieristica, il turismo, la ristorazione ei servizi annessi.
Imperiale sottolinea che altre regioni, come la Campania, la Sicilia e la Puglia, stanno avendo successo grazie a ingenti investimenti in logistica e infrastrutture, attirando così investimenti e aumentando l'offerta turistica. La mancanza di una rete portuale efficiente e di sinergie tra i vari settori ha portato a un isolamento delle attività legate all'economia del mare, che non riescono a sostenere adeguatamente i piccoli imprenditori locali.
Mentre diversi progetti per la valorizzazione delle aree marine protette e il turismo sostenibile sono stati avviati, i risultati restano limitati rispetto alle potenzialità della Calabria. Inoltre, le problematiche burocratiche continuano a ostacolare gli sforzi di rinnovamento e innovazione nel settore. Le politiche regionali e locali, secondo Imperiale, non hanno mai considerato l'Economia del Mare come un asset strategico per il rilancio regionale.
All'approssimarsi della stagione estiva, gli operatori turistici calabresi mostrano preoccupazione, cercando di capire come gestire il periodo estivo in un contesto economico incerto. La continua precarietà nella gestione delle attività economiche è un fenomeno ricorrente, sottolineando la necessità di un cambiamento radicale per non perdere fiducia nel sistema locale.
Il presidente di Assonautica Cosenza lancia, quindi, un appello per un ripensamento strategico che consideri le potenzialità esistenti nel settore marittimo, invitando a superare le inefficienze e promuovere un approccio più coordinato e innovativo. Solo così la Calabria potrà realmente sfruttare le proprie risorse marine e trasformarsi in un protagonista nel panorama dell'Economia del Mare.