Nella Cardiologia di Castrovillari un test genetico rivoluziona la terapia nei pazienti colpiti da infarto
Un altro primato per la cardiologia del Ferrari che si riconferma in testa nella sperimentazione ed introduzione di nuove tecniche per la cura dei cardiopatici
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CASTROVILLARI – Un altro primato per la cardiologia di Castrovillari. Ancora una volta, il reparto è in testa nella sperimentazione ed introduzione di nuove tecniche per la cura dei cardiopatici. E questa volta è una vera pioniera perché lo fa introducendo un test per una medicina personalizzata sulla base delle caratteristiche genetiche del paziente.
L’elemento chiave dell’innovazione – spiegano - è l'utilizzo del Genomadix Cube, un dispositivo point-of-care all'avanguardia che permette di analizzare in solo un'ora, partendo da un semplice prelievo salivare, i polimorfismi del gene CYP2C19. Questa analisi genetica è fondamentale per personalizzare la terapia antitrombotica nei pazienti con infarto del miocardio o sottoposti ad angioplastica, adattandola alle caratteristiche individuali di ciascun paziente e migliorando così l'efficacia del trattamento ed aprendo la strada a sviluppi significativi nella medicina di precisione e nella cardiologia interventistica. Un dispositivo innovativo che promette di rivoluzionare il trattamento personalizzato dell’infarto del miocardio.«Con l’arrivo di questa nuova tecnologia - dichiara il Direttore generale Antonello Graziano - la nostra ASP si allinea ed è antesignana a una visione sempre più moderna e scientificamente avanzata della medicina. Questa tecnologia non solo contribuisce a salvare vite, ma fa parte di un cambiamento di paradigma che potrebbe essere replicato anche in altre strutture sanitarie della regione. Avere introdotto questa tecnica e ci permette di essere in prima linea nell'innovazione terapeutica».
«In parole semplici, dichiara il dr Giovanni Bisignani, direttore del reparto di cardiologia di Castrovillari, questo significa che i medici ora possono identificare rapidamente quale trattamento risulta essere il più efficace per ciascun paziente, sulla base delle sue caratteristiche genetiche specifiche. È fondamentale quindi che la medicina si evolva, integrando la genetica nelle pratiche cliniche quotidiane. Un ringraziamento non formale va al nostro Direttore Generale, Antonello Graziano, all’Ingegnere Antonio Capristo ed al suo staff, al dottor Martino Rizzo ed alla dottoressa Erminia Sansone, per il loro sostegno, condivisione ed amore verso l’innovazione che hanno reso possibile la realizzazione di questo importante obiettivo».
Il dispositivo, anche per la facilità d’uso, è un punto di riferimento nella medicina di precisione, una branca della medicina che si focalizza sull’adattamento delle terapie in base al profilo genetico del paziente. In particolare, questa tecnologia aiuta a ottimizzare la prevenzione secondaria nell’infarto del miocardio, una condizione in cui è fondamentale intervenire con farmaci mirati per evitare nuovi eventi avversi. Il Genomadix Cube è solo un esempio di come la tecnologia stia cambiando il volto della medicina moderna, offrendo cure sempre più mirate e personalizzate. La possibilità di agire tempestivamente e con precisione sui pazienti con infarto del miocardio potrebbe fare la differenza, non solo in termini di salvataggio di vite, ma anche di miglioramento della qualità della vita a lungo termine.