L'appello accorato dei pazienti oncologici contro il trasferimento del Reparto a Corigliano
I malati in cura al "Giannettasio" chiedono a Occhiuto e Straface un ripensamento sul trasferimento, evidenziando la necessità di mantenere autonomia e continuità nel loro percorso di cura

CORIGLIANO-ROSSANO - «Trasferire il Reparto di Oncologia da Rossano a Corigliano Centro non solo non risolve i problemi esistenti, ma ne crea di nuovi». A scriverlo, in una lettera aperta accorata indirizzata al Presidente della Regione Calabria e Commissario della Sanità, Roberto Occhiuto, e alla Presidente della Terza Commissione Sanità, Pasqualina Straface, è la signora Angela, una malata oncologica in cura presso l’Unità operativa di Oncologia insediata nel “Giannettasio” ed in predicato di essere trasferita nel presidio del “Compagna”. Una lettera che racchiude non solo le preoccupazioni ma tutte quelle della comunità di malati oncologici.
I pazienti chiedono alla politica e, di riflesso, al management dell’Asp di Cosenza, di rivedere il piano di riorganizzazione degli ospedali spoke di Corigliano-Rossano evitando traumatici spostamenti del Reparto di Oncologia dall’uno all’altro stabile. «Siamo consapevoli – si legge nella lettera - del piano che prevede l'area medica a Corigliano e l'area chirurgica a Rossano, tuttavia, riteniamo fermamente che il Reparto di Oncologia debba mantenere la sua autonomia, dati i delicati bisogni dei pazienti oncologici».
Il Reparto di Oncologia è un'entità unica, con esigenze specifiche che non possono essere adeguatamente soddisfatte con un trasferimento. L'attuale configurazione presso l'ospedale di Rossano è funzionale e ben organizzata. Non solo. Nella lettera viene ricordato come «l'inserimento e la rimozione del Picc (il catetere venoso utilizzato per l’inoculazione dei medicinali chemioterapici) è un’operazione che attualmente si svolge nella rianimazione di Rossano, con grande precisione e cura. Questo delicato intervento richiede un ambiente ben noto e attrezzato, come quello attualmente disponibile a Rossano».
Da qui la preoccupazione che il presidio di Corigliano possa non essere adeguato né attrezzato per le esigenze interventistiche dei malati oncologici. «Spostare il Reparto di Oncologia a Corigliano – si sottolinea nella lettera - comporterebbe inevitabilmente una complicazione logistica, con possibili ritardi e disagi per i pazienti che necessitano di queste procedure vitali».
«Manteniamo viva la speranza che la nostra richiesta di attenzione alle preoccupazioni venga ascoltata e che la decisione di trasferire il reparto venga riconsiderata, nell'interesse dei malati e della qualità del servizio. Il Reparto di Oncologia a Rossano ha servito con dedizione e competenza migliaia di pazienti, instaurando un rapporto di fiducia e continuità. Trasferire questo servizio vitale a Corigliano significherebbe imporre un ulteriore stress ai pazienti, già provati dalla loro battaglia contro il cancro … Per chi come me ha vissuto e continua a vivere momenti difficili, questo cambiamento rappresenta un ulteriore ostacolo. Questo reparto è diventato nel tempo un fiore all'occhiello, un luogo dove si respira speranza e si trova conforto. Trasferirlo significa togliere una parte importante delle nostre vite, un pezzo di quella forza che ci permette di combattere giorno dopo giorno».
Da qui l'appello accorato, di cuore a Occhiuto e Straface: «Noi malati oncologici siamo solo piccoli esseri umani che non hanno conoscenze altolocate e che non chiedono molto, se non di non essere ulteriormente destabilizzati. Le abitudini sono diventate una necessità per noi; la strada che percorriamo per raggiungere l'ospedale, le pareti del reparto, le porte che varchiamo ogni giorno sono diventate parte del nostro equilibrio. Potrebbe sembrare addirittura una distopia quella che percepiamo per il nostro futuro, e questa prospettiva è per noi spaventosa. Chiediamo di rivalutare lo spostamento del Polo Oncologico. Tutti noi malati oncologici Vi chiediamo di considerare le nostre preoccupazioni e di agire con il cuore. Questa non è una battaglia politica, ma una richiesta di aiuto da parte di chi vive quotidianamente con la malattia. Vi chiediamo di non lasciarci soli in questo difficile percorso e di continuare a supportarci – concludono - mantenendo il Reparto di Oncologia a Rossano».