L'azienda storica Amarelli icona del Made in Italy in Senato
L'evento a Palazzo Madama promosso dal Senatore Lorenzo Basso ha affrontato il tema "Patrimonio culturale del saper fare italiano nell’era digitale. Nuovi orizzonti per la crescita"
CORIGLIANO-ROSSANO – In un mercato dove tutto è riproducibile e replicabile, la storicità e la distintività di un brand restano l’unico doppio elemento che genera reale vantaggio competitivo. Amarelli è certamente un caso di studio eloquente in merito: con pochi competitor rispetto ad una storia ultracentenaria. Se è vero che dei 150 miliardi di Made in Italy molto è realizzato con prodotti innovativi è anche vero che nell’immaginario di chi acquista questi prodotti c’è l’Italia del saper fare, c’è la storia delle produzioni, in poche parole c’è tutto quel patrimonio immateriale fatto di storie, fatto di territorio, fatto di segreti di passioni e di valori tramandati per generazioni. Valorizzare questo patrimonio significa assicurare quel Made in Italy che tanto aiuta l’economia italiana.
Lo ha ribadito Fortunato Amarelli intervenendo nei giorni scorsi in Senato, a Palazzo Madama all’evento promosso dal Senatore Lorenzo Basso, vicepresidente della Commissione Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica sul tema "Il patrimonio culturale del saper fare italiano nell’era digitale. Nuovi orizzonti per la crescita"
Intervenuto in qualità di Presidente dell’Unione Imprese Centenarie e Amministratore Delegato della plurisecolare esperienza imprenditoriale e familiare di Corigliano-Rossano, Amarelli si è concentrato in particolare sulla rilevanza che queste hanno non solo da un punto di vista culturale e sociale, ma anche economico.
Sulla visione generale dell’azienda che continua a far dialogare tradizione ed innovazione Fortunato Amarelli era intervenuto anche a Portofino all’evento L’ economia del sud: sviluppo, opportunità e sfide promosso da Federterziario, Servizinnova e FondItalia durante il quale sono state raccontate le grandi storie di imprenditoria del sud.
«Per noi che produciamo liquirizia dal 1731 – ha detto Fortunato Amarelli – operare in Calabria resta un vantaggio competitivo e non uno svantaggio; perché la Calabria è il territorio di elezione della radice di liquirizia, ritenuta da sempre la migliore al mondo dall’Enciclopedia Britannica. Ed il rapporto con il territorio – ha ribadito – costituisce un altro valore aggiunto».
Nel corso dell’evento portofinese Amarelli è stato inoltre destinatario del riconoscimento Eccellenze imprenditoriali del Sud, insieme al Gruppo Caffo, alla Filiera Agroalimentare Madeo, a Gallo Frutta; a Francesco Trebisonda, Direttore Commerciale Italia e Consigliere di Amministrazione di Aon, Gianluca Murano, Expansion Director del Gruppo Camicissima. È stato assegnato un riconoscimento speciale al maestro Gerardo Sacco per celebrare i suoi 60 anni di attività.