Bimbo arriva in ospedale con una crisi respiratoria, messo in salvo dal lavoro di squadra
Non solo disagi e disservizi. Grazie alle competenze dello staff di pronto soccorso del Giannettasio e dell'unità operativa di Pediatria del Compagna il piccolo è stato subito stabilizzato e curato
CORIGLIANO-ROSSANO – L’equipe del pronto soccorso del Giannettasio, insieme al reparto pediatrico del Compagna, ha messo in salvo un bimbo di arrivato in ospedale in condizioni disperate. Succede anche questo nella selva di disagi e disservizi che affliggono il diritto alla salute alle nostre latitudini. È giusto raccontarlo, è doveroso dare merito a chi si spende onorevolmente nel proprio lavoro che, nel caso di medici e personale sanitario, è anche una missione.
Il fatto è avvenuto nella notte scorsa quando il bimbo, accompagnato dai genitori, è arrivato nel presidio di pronto intervento in condizioni critiche. «Praticamente non riusciva a completare la fase di respirazione» ci racconta la mamma. Immediatamente i medici, con il supporto degli infermieri, hanno avviato il triage ed escludendo estemporaneamente l’origine virale della patologia hanno attivato subito i protocolli respiratori salvavita. «In corsia c’erano due medici di cui una dottoressa cubana», continua la madre, che hanno subito individuato l’origine di quella che si stava trasformando in una vera e propria asfissia.
In pochi minuti il bambino è stato stabilizzato e, per evitare che la carenza di ossigeno potesse compromettere altre funzioni vitali, è stata necessaria una consulenza pediatrica con i medici dell’Unità Operativa insediata nell’ospedale Compagna. Insomma, bisognava raggiungere Corigliano per evitare altre complicanze. A quel punto è scattata la macchina dell’emergenza del Suem che ha attivato immediatamente l’ambulanza del 118 per il rapido trasferimento nel presidio ausonico. Qui il piccolo è stato subito preso in cura dall’equipe pediatrica, che lo ha curato e messo fuori pericolo, individuando una terapia adeguata che gli ha permesso di rimettersi in sesto in poche ore.
«Abbiamo avuto tanta paura» – chiosa la mamma del bimbo – «ma allo stesso tempo abbiamo confidato tantissimo nella capacità del nostro sistema sanitario». Quello di cui siamo davvero colpiti positivamente è il fatto di aver trovato tanta comprensione ed umanità da parte dei medici che si sono trovati di fronte a un bambino in pericolo, con genitori agitati e impauriti. Eppure hanno gestito tutto in maniera perfetta.
Sono storie di ordinaria amministrazione che certamente – ribadiamo – fanno il pari con disagi e problemi che, molto spesso, sono dovuti alla carenza di strumenti e di personale. Tuttavia, sono notizie come queste che danno speranza nel futuro e ci fanno capire che qui, forse, c’è ancora possibilità che le cose possano cambiare.