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Addio alle ciminiere dell'Enel: partita stamani la fase di demolizione delle due torri camino

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CORIGLIANO-ROSSANO – Al via le operazioni di demolizione delle ciminiere della ormai dismessa centrale termoelettrica Enel di Contrada Cutura-Sant’Irene. Un pezzo della storia industriale della seconda metà del Novecento italiano va via per sempre. Simbolo di benessere e di riscatto ma anche dell’insipienza e dell’assoluta mancanza di lungimiranza della classe politica locale, quelle due canne di cemento armato, alte più di 200 metri, che hanno svettato per quasi 50 anni sulle teste dei cittadini di questo grande territorio, fra qualche mese non ci saranno più.

Da qualche giorno, infatti, sono iniziate le operazioni di demolizione e smantellamento degli inerti che interesseranno prima la torre ovest e subito dopo quella est. Stamani sullo skyline di Sant’Irene si sono innalzate le prime gru mentre si inizia ad intravedere lo scheletrato delle impalcature che reggeranno il peso delle strumentazioni tecnologiche che serviranno alla demolizione delle due grandi infrastrutture.

In realtà di questi lavori non si conoscono molti dettagli che restano chiusi sotto chiave protetti da un inspiegabile “segreto industriale”. Non si conosce il valore dell’opera e quindi quanto costerà la demolizione né la tecnica di demolizione. Si sa, però, che sarà una demolizione veloce (dovrebbe concludersi in pochi mesi) e non invasiva (a quanto pare non verranno utilizzati esplosivi).

Una volta buttate giù le due grandi ciminiere, il panorama verrà “ripulito”. E mentre in molti, in città, si chiedono se fosse stato più opportuno riutilizzare le torri invece di demolirle, dopo che - seppur impattanti - hanno rappresentato un punto di riferimento d’orizzonte per almeno due generazioni di abitanti della Calabria del nord-est, sull’area di Sant’Irene-Cutura continueranno a rimanere, non si sa per quanto tempo ancora, le sei cisterne dell’olio pesante e la grande sala macchine. E probabilmente sono questi i due punti critici di quel che resta dell’intero impianto. Perché bisognerà capire, attraverso un attento piano di caratterizzazione, che impatto ambientale ha avuto la centrale dal 1976 fino al momento in cui la centrale a ciclo combinato si spense definitivamente.

L’impressione è che Enel, una volta “sbarazzatasi” delle due ciminiere, possa rallentare il piano di bonifica del sito. Anche perché all’orizzonte – dopo il fallimento del progetto Idrogeno – al momento non c’è alcuna prospettiva, né per il riutilizzo tantomeno per una riconversione del sito. Sugli oltre 30 ettari del polo Enel rimangono operative una centrale di produzione a gas, attivabile solo in caso di emergenza, e il connettore alla rete Terna. Ecco se proprio volessimo segnare un futuro per l’ex centrale rossanese, questo non potrebbe che partire proprio dalla rete perché, nel caso in cui il progetto dell’eolico off-shore dovesse andare in porto, il più importante punto di allaccio dell’energia prodotta in mare con gli elettrodotti nazionali sarebbe proprio in contrada Cutura. Ma questa è una storia ancora tutta da scrivere.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.