L'idea vincente di Yes I Start Up ha creato mille giovani imprese in Calabria
L'esperienza progettuale partita dalla Calabria, diventando modello per altre regioni italiane, ha avuto come suo perno il project manager Antonello Rispoli che per questo ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di Calidi d'Ausonia
CORIGLIANO-ROSSANO – Yes I Start Up Calabria si conferma un modello di successo, tanto a livello nazionale quanto europeo, dimostrando concretamente che è possibile scommettere sull'auto-imprenditorialità attraverso un percorso gratuito e inclusivo, senza limiti d’età, ma soprattutto sostenuto economicamente dall'apparato pubblico che investe direttamente sulle buone idee.
Il programma, infatti, ha coinvolto oltre 3000 calabresi, con un impegno totale di quasi 200.000 ore di formazione. A settembre, si prevede di raggiungere l’obiettivo delle 1000 idee d’impresa finanziate e avviate, consolidando la Calabria come la regione più virtuosa in Italia per quanto riguarda l’autoimpiego giovanile. Questo straordinario risultato è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra diverse istituzioni chiave, tra cui la Regione Calabria, l’Ente Nazionale per il Microcredito, e diversi soggetti attuatori calabresi.
Con questi risultati, Antonello Rispoli, project manager di Yes I Start Up Calabria, è stato premiato con il Premio Calici d’Ausonia 2024. La cerimonia si è svolta nell’Auditorium Alessandro Amarelli, con il patrocinio del Ministero della Cultura. Questo riconoscimento è un tributo alla sinergia esemplare dimostrata nel progetto, esprimendo il suo valore culturale, artistico e sociale.
Nel suo intervento, Rispoli ha sottolineato come ben quattro regioni italiane stanno prendendo spunto dal modello calabrese per instaurare iniziative simili sui loro territori. La chiave del successo calabrese risiede nel focalizzarsi sull’idea di impresa prima di affrontare la questione del finanziamento. Questo approccio ha permesso di selezionare solo le idee effettivamente sostenibili e capaci di crescere.
Una delle più significative innovazioni del progetto è stata, infatti, quella di propendere per finanziamenti che non dipendono necessariamente dal fondo perduto. Tra le 1000 neo-imprese avviate, 320 non hanno ricevuto un euro a fondo perduto, optando invece per strumenti finanziari più adeguati alle loro esigenze. L’importo medio richiesto, pari a 41.000 euro, sottolinea un'attenzione nel chiedere esattamente ciò che serve.
Rispoli ha poi ricordato come i giovani imprenditori calabresi siano motivati a restituire il debito e interagire con il mercato con una mentalità resiliente. «Su questo aspetto, anche rispetto a strumenti finanziari attuali che privilegiano a nostro avviso un approccio di ritorno al passato prevedendo il 100% di fondo perduto, la Calabria ha fatto capire di preferire un’altra strada ed un altro approccio: non si fa impresa – e Amarelli con i suoi quasi 300 anni di storia ce lo insegna, ha chiosato – perché c’è un fondo perduto che copre tutto. Ultimo dato di cui andare orgogliosi tutti: su 1000 neo imprese, ben 320 di loro non hanno avuto un euro a fondo perduto, ma tutto a debito, con gli interessi pagati dalla Regione Calabria. Questi giovani imprenditori ogni giorno alzano la saracinesca e si pongono il problema di come restituire questo debito. Ed è questa – ha concluso Rispoli – la molla vera che li spinge ad essere resilienti e a portare avanti la loro impresa».
Il progetto Yes I Start Up Calabria non solo sostiene l'economia regionale ma offre una lezione preziosa su come costruire il tessuto imprenditoriale partendo dalle fondamenta: l’idea, il valore e la sua sostenibilità.