Addio Baker Hughes? L'opposizione chiede un Consiglio Comunale straordinario
I consiglieri comunali di minoranza di Corigliano-Rossano: «Il futuro sviluppo di quest'area non può essere sotteso alla discrezionalità ideologica o di parte di un gruppo ristretto di persone»
CORIGLIANO-ROSSANO – Proprio ieri abbiamo rivelato che la Baker Hughes ha manifestato l'intenzione di rivedere il proprio investimento nel porto di Corigliano-Rossano. L'azienda, infatti, starebbe valutando altre opzioni, tra cui il ricollocamento del progetto, forse in Puglia (nel porto di Taranto) o addirittura sempre in Calabria, ma a Crotone.
La notizia non è passata inosservata, tanto che i consiglieri di opposizione di Corigliano-Rossano, si sono detti preoccupati non solo dalla situazione, ma anche dalla "non reazione" del Sindaco Flavio Stasi.
«Ancora più allarmante, rispetto alla stessa notizia, - scrivono in una nota stampa - è il silenzio assordante del Sindaco e dell'Amministrazione Comunale rispetto alla vicenda, atteso che, dopo aver proposto un ricorso carico di pregiudizi e preconcetti contro l'Autorizzazione Unica ZES, si sono come al solito eclissati. Per questo nei giorni scorsi abbiamo protocollato la richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale straordinario ad hoc sulla vicenda».
A tal proposito Pasqualina Straface, Marisa Caravetta, Giancarlo Bosco, Piero Lucisano, Guglielmo Caputo, Daniela Romano, Giuseppe Turano, Elena Olivieri e Demetrio Caputo, hanno sottoscritto l'istanza consegnata al Presidente del Consiglio Comunale, Rosellina Madeo, evidenziando l'opportunità, data l'importanza dell'argomento, di provvedere alla convocazione in forma aperta, per consentire la partecipazione attiva delle Associazioni datoriali, delle Organizzazione sindacali dei lavoratori e di ogni altro soggetto portatore di attinenti interessi diffusi.
«Corigliano-Rossano e tutto il territorio della Sibaritide - sottolineano i consiglieri - sono interessati da una crisi economica e occupazionale senza precedenti e tutte le scelte che riguardano il futuro sviluppo di quest'area non possono essere sottesi alla discrezionalità ideologica o di parte di un gruppo ristretto di persone che, seppur legittimati dal volere democratico, non hanno il diritto di assumere decisioni senza aver prima dato ascolto a tutte le istanze provenienti dal tessuto sociale della città».
È innegabile che l'insediamento di Baker Hughes potrebbe rappresentare per il nostro territorio la più grande opportunità di sviluppo economico negli ultimi decenni in grado di creare nuovi posti di lavoro e alimentare un indotto economico vitale. Ma questa opportunità pare si stia frantumando contro un muro di silenzi e incertezze. E proprio contro queste, incalza l'opposizione, che aggiunge: «Non si possono accettare i No indiscriminati, senza regole, e non si può essere tolleranti verso chi vuole calpestare il sacrosanto diritto alla partecipazione alle scelte che interessano la comunità. Ci interessa sapere, ad esempio, cosa ha sortito l'interlocuzione solitaria e senza confronto del Sindaco rispetto alla proposta, che ci risulta abbia avanzato alla Nuovo Pignone Baker Hughes, di insediare l'investimento nella zona industriale di Corigliano, quindi nel retroporto. E vogliamo capire, ma soprattutto vogliamo che i cittadini di Corigliano-Rossano ne abbiano contezza, qual è la capacità di mediazione che ha questa classe politica dirigente per evitare che un investimento così importante, soprattutto nel generare ricadute occupazionali e nuovo indotto, possa svanire di punto in bianco e senza alcun giudizio obiettivo, concreto ed esaustivo» concludono.
Una richiesta di interlocuzioni più che comprensibile, con la speranza che non sia troppo tardi.