8 ore fa:Pasqua di paura sulla Statale 106, ennesimo incidente a Toscano: coinvolte due autovetture
11 ore fa:Si chiude la Settimana Santa: tanti eventi legati alla fede e alle tradizioni, ma non solo
Ieri:Le Arcidiocesi di Rossano-Cariati e Bari-Bitonto insieme in visita a Istanbul
19 ore fa:Arriveranno fondi a Co-Ro, ma sono stati stanziati dalla Giunta Oliverio
17 ore fa:Ugo Filippo, decano dei maestri calabresi
7 ore fa:Albergo diffuso, per il format 1836 a Corigliano-Rossano arriva Daniele Kihlgren
18 ore fa:Opere nell'Opera, nella cittadella ospedaliera di Insiti sorgerà anche una chiesa votata alla speranza
Ieri:Arpacal pubblica il Report di balneazione 2025: da Cariati a Rocca Imperiale acque eccellenti
16 ore fa:Veglia Pasquale, Aloise: «Questa è la notte della Speranza. Non celebriamo solo un rito, celebriamo la Vita»
13 ore fa:Celebrata anche a Co-Ro la Pasqua ortodossa

«Si rispetti l’ordinanza regionale sullo stress termico»

1 minuti di lettura

CATANZARO - La Fillea Cgil Calabria chiede a tutte le imprese edili operanti sul territorio regionale e agli organi preposti a voler far rispettare quanto disposto dall’ordinanza regionale sullo stress termico.

«Chiediamo cioè - spiega il segretario generale della Fillea Cgil Calabria, Simone Celebre - che di fronte a temperature superiori ai 35°, reali o percepiti, ci sia il divieto a lavorare dalle 12,30 alle 16 e si faccia ricorso alla cassa integrazione o alla rimodulazione degli orari e dei carichi di lavoro tramite specifici accordi con le Rsu e le Organizzazioni sindacali. Una richiesta che nasce, purtroppo, dalle tante e pressanti segnalazioni che le nostre strutture territoriali stiamo ricevendo in questi ultimi giorni da lavoratori impegnati in alcuni cantieri sparsi su tutto il territorio regionale».

«Segnalazioni dove si mette in evidenza - continua - la mancata attuazione, da parte delle imprese, di quanto è disposto nell’ordinanza, cioè la mancata interruzione del lavoro, dalle 12.30 alle 16.00, di fronte a temperature, reali o percepite, che superano abbondantemente i 35°. Sono tanti, quindi, i lavoratori costretti a rimanere su un’impalcatura o lungo una strada anche nelle ore più calde con oltre 40°. Così non va bene. Oltre i 35° non si può e non si deve lavorare perché si mette in serio pericolo la vita dei lavoratori.  C’è l’ordinanza sullo stress termico che, in determinate condizioni, vieta di lavorare dalle 12.30 alle 16 e che prevede che si possa ricorrere alla Cassa integrazione o alla rimodulazione dell’orario di lavoro, senza danno economico né per le imprese né per gli operai».

«Mai come in questi giorni di intenso caldo - sottolinea - bisogna ed è necessario interrompere le attività lavorative nelle ore più calde in tutti i cantieri. Come Fillea Cgil Calabria, pertanto, oltre a invitare le imprese a voler rispettare quanto previsto nell’ordinanza, invitiamo anche gli organi preposti a voler intensificare i controlli per la completa attuazione dell’ordinanza così come sollecitiamo le stazioni appaltanti a far sì, attraverso i Cse e/o attraverso i loro responsabili sulla sicurezza, che l’ordinanza si applicata in toto, soprattutto in queste giornate roventi».

«Come Fillea Cgil Calabria auspichiamo che l’ordinanza contro lo stress termico venga applicata in toto in tutti i cantieri edili presenti sul territorio regionale e invitiamo i lavoratori, qualora non questo non dovesse accadere, a rivolgersi alle sedi territoriali della Fillea Cgil o a scriverci a calabria@filleacgil.it» conclude Simone Celebre.

 

Luigia Marra
Autore: Luigia Marra

Mi sono diplomata al Liceo Classico San Nilo di Rossano, conseguo la laurea in Lettere e Beni Culturali e successivamente la magistrale in Filologia Moderna presso Università della Calabria. Amo ascoltare ed osservare attentamente la realtà di tutti i giorni. Molto caotica e confusionaria, ma ricca di storie, avvenimenti e notizie che meritano di essere raccontate.