L'Inferno di Albidona: un Incendio durato sei giorni che ha devastato il territorio
Oltre 250 ettari di foreste, macchia mediterranea e impianti di uliveti e vigneti sono stati divorati dalle fiamme. Ora per la ricostruzione si invoca il sostegno delle istituzioni regionali
ALBIDONA – La chiesa della Madonna del Cafaro, Foresta della Caccia, la Valle dell’Avena, la Piana, il piccolo borgo insieme agli albidonesi, al sindaco e agli operatori dell’antincendio sono i testimoni di quello che è stato un vero e proprio inferno: un incendio che, per sei lunghi giorni, ha consumato ogni cosa sul proprio cammino. Le fiamme hanno invaso impietosamente le aree rurali di Cecerone, Piscialetto, Cafaro, Santappico, Pontano, Defisa, Rosaneto, Crìstali, Soletta, Santa Caterina e Corno, e si sono spinte fino alla strada provinciale 153. Nulla è rimasto risparmiato: boschi, campi, case, masserie, e attività commerciali hanno subito gravi danni. Un vero e proprio «terremoto di fuoco» come lo ha definito il primo cittadino di Albidona, Leonardo Aurelio.
Oltre cento persone hanno lavorato instancabilmente per contrastare le fiamme. Quattro Canadair - due provenienti dalla base di Lamezia Terme, uno da Ciampino e l'altro dalla Sicilia – e due elicotteri specializzati dei Vigili del Fuoco, d’istanza a Crotone, e uno di Eli-Sibari hanno lanciato incessantemente tonnellate di acqua sul rogo che da giovedì scorso e fino a ieri ha interessato l’intera area del comune di Albidona, distruggendo quasi 250 ettari di terreno, inclusi pinete, vigneti, uliveti, terreni incolti e macchia mediterranea.
Importante e fondamentale, in un incendio che ad un certo punto, complice i forti vento di Libeccio e Ponente, ad un certo punto è sembrato ingestibile, è stato il ruolo che in questi giorni ha avuto il Direttore delle Operazioni di Spegnimento (DOS) di Calabria Verde, Luigi Manograsso. Fin dall'inizio del fuoco ha coordinato le operazioni di emergenza coadiuvato dai carabinieri forestali della Stazione di Trebisacce e dai Vigili del Fuoco.
Lavoro e solidarietà, durante le fasi critiche, infatti, non è mancato il supporto di tantissimi cittadini e degli imprenditori agricoli del luogo che hanno supportato con i loro mezzi la grande macchina organizzativa: tutti uniti per spegnere il fuoco e per cercare di mettere al riparo dalle fiamme persone, case, stalle, fienili e animali.
Ora che l'incendio è stato domato, è tempo di fare la conta dei danni e di avviare le indagini sulle cause, con la pista dolosa che appare la più probabile. Al netto delle responsabilità che saranno accertate resta un territorio distrutto sul quale dovrà intervenire la macchina della solidarietà istituzionale. Ad Albidona serviranno risorse ed interventi economici straordinari per riqualificare i terreni e le aziende agricole e zootecniche per renderle nuovamente operative e competitive sul mercato.
Il Sindaco Leonardo Aurelio ha espresso la sua profonda gratitudine a tutte le persone che in questi giorni hanno lavorato per placare le fiamme: «Grazie al contributo e all’impegno di tutti siamo riusciti a domare questo inferno. Un ringraziamento al DOS Manograsso, al coordinamento della sala operativa di Cosenza e della SOUP di Catanzaro, ai Carabinieri Forestali della Stazione di Trebisacce, ai Vigili del Fuoco di Castrovillari, alle associazioni di volontariato di protezione civile, e ai cittadini. Senza di loro, non ce l’avremmo mai fatta»
Mentre le indagini proseguono, Albidona inizia lentamente il processo di ricostruzione, con la speranza che un simile disastro non si ripeta mai più.