Esodo estivo, più di un milione di auto in viaggio nell'ultimo week-end su... una mulattiera
Ecco i dati Anas. Criticità e rischi elevati lungo la Strada Statale 106, con più di un milione di transiti e un incremento degli incidenti. La nuova strada non solo è utile ma è estremamente necessaria per migliorare la sicurezza stradale
ROMA – Il primo weekend dell'esodo estivo ha confermato le previsioni con un aumento significativo dei flussi veicolari lungo le principali arterie stradali e autostradali italiane. Secondo i dati diramati dall’ANAS, l'organizzazione ha registrato oltre un milione di transiti lungo la Strada Statale 106, nota anche come "Jonica", nel solo fine settimana. Questa cifra conferma la criticità di una strada che, per una buona parte del suo tragitto, si rivela inadatta a gestire tale volume di traffico, rappresentando un significativo rischio per automobilisti e residenti.
Tant’è che a fronte di un flusso così intenso di autoveicoli, almeno nel tratto che attraversa la Calabria del nord-est, è aumentato in modo esponenziale il numero dei sinistri stradali. Per fortuna tutti di lievi entità, ma solo perché non ci sono state vittime, ma sono stati almeno una decina gli incidenti che da venerdì e fino a ieri sera hanno interessato il tratto compreso tra Roseto Capo Spulico e Cariati con un’intensità maggiore nel tratto interurbano di Corigliano-Rossano.
Insomma, i primi dati dell’esodo estivo ci dicono che più di un milione di persone hanno viaggiato, di fatto, su una mulattiera. Ecco perché urge che si avvii subito, senza esitazioni, senza tentennamenti, senza piroette all’ammodernamento di altri due tratti che aumenterebbero del 20% la quota della SS106 ammodernata.
La Statale jonica, infatti, si estende per circa 494 km lungo la costa tra Taranto e Reggio Calabria, attraversando tutta la Calabria, l’intera Basilicata fino alla Puglia, ma ciò che desta maggiore preoccupazione è la conformazione della strada: quasi 350 km del suo percorso sono a una sola carreggiata, con frequenti curve strette e attraversamenti di centri abitati. Queste caratteristiche strutturali fanno della SS 106 una delle strade più pericolose d'Italia.
Il flusso veicolare, secondo i dati registrati, ha toccato punte di 69 mila transiti a Reggio di Calabria (che è la città metropolitana della Regione). Tuttavia, la presenza di un numero così elevato di veicoli su una strada con tali limitazioni infrastrutturali accentua il rischio di incidenti. La SS 106 è tristemente famosa per l'elevato tasso di mortalità, con una media di circa 20-30 morti all'anno negli ultimi dieci anni, secondo i dati ufficiali del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.
Queste cifre allarmanti, dicevamo, sottolineano l'urgenza di interventi infrastrutturali e di sicurezza stradale. La carenza di percorsi alternativi e la necessità di attraversare direttamente i centri abitati non fanno che peggiorare la situazione, rendendo la SS 106 una vera e propria trappola per chi viaggia lungo la costa jonica.
Le misure adottate dall’ANAS per far fronte all’aumento del traffico includono il potenziamento del personale su tutto il territorio nazionale e la limitazione dei cantieri lungo le strade maggiormente trafficate. Tuttavia, tali azioni si dimostrano spesso insufficienti a fronteggiare le criticità specifiche della centosei. E se i disegnini non bastano per far capire quanto è importante una nuova strada, speriamo siano i numeri ad innescare una consapevolezza che, purtroppo, continua a mancare.