Ancora senza TFR gli ex dipendenti del Consorzio di Bonifica: vogliono un incontro con Occhiuto
La vicenda dei circa 28 lavoratori degli ormai ex Consorzi di Bonifica di Mormanno e Trebisacce è diventata ormai frustrante: chiedere per piacere che gli venga riconosciuto un diritto non è da Paese civile
TREBISACCE - In una comunicazione carica di frustrazione e determinazione, il Comitato spontaneo “Per il proprio TFR”, composto da 28 ex dipendenti del Consorzio di Bonifica di Mormanno e Trebisacce, ha ufficialmente richiesto un incontro urgente con il Governatore della Calabria, Roberto Occhiuto. Un appello che suona come un grido di dolore in un contesto che si fa sempre più insostenibile, tanto che oggi un gruppo di i lavoratori - in quella frustrante condizione di dover sempre rivendicare le cose con il cappello in mano - si trova costretto a rivolgersi alla più alta carica istituzionale della regione per chiedere che gli venga riconosciuto un diritto sacrosanto.
In un paese che ama definirsi civile e democratico, è assurdo che dei lavoratori debbano reclamare, quasi implorare che gli venga corrisposto un diritto che gli spetta per Legge e la cui vertenza sembra essere davvero una situazione paradossale e senza senso.
La missiva indirizzata al Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, oltre che al Commissario Liquidatore Vittorio Zupo e all’Assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, è un documento che riflette non solo la disperazione di chi aspetta da troppo tempo il riconoscimento di un proprio diritto, ma anche la volontà di non essere lasciati soli in questa battaglia.
Il comitato, in modo rispettoso ma deciso, ha ribadito la necessità di un incontro per discutere delle tempistiche e delle modalità con cui il piano di liquidazione prevede di soddisfare i crediti degli ex lavoratori, evidenziando come i vari tentativi di dialogo con il Commissario Liquidatore siano finora caduti nel vuoto. A peggiorare la situazione, la mancata risposta alla richiesta di un canale di comunicazione diretto con gli ex dipendenti, reiterata lo scorso 26 giugno.
Gli obblighi del Commissario sono chiari. Nel periodo che va dai sessanta giorni fino a un anno, è previsto dai commi della legge regionale n. 39/2023, che si completi tutto il processo di liquidazione e rendicontazione dello stato patrimoniale dei consorzi, individuando risorse e rinegoziando rapporti con i creditori. Tuttavia, la prolungata incertezza sta lasciando gli ex dipendenti senza risposte concrete.
È una situazione che grida vendetta in un paese civile. Dove dovrebbe esserci certezza del diritto e tutela dei lavoratori, si riscontrano solo lunghe attese e silenzi istituzionali. La Regione Calabria, con a capo il Presidente Occhiuto, viene ora sollecitata a intervenire prontamente, mantenendo fede alle dichiarazioni di apertura al dialogo fatte in passato.
L’invito del Comitato spontaneo è chiaro: un incontro che sia finalmente risolutivo, affinché ogni lavoratore possa vedere riconosciuto il proprio TFR, un diritto acquisito dopo anni di servizio. L'auspicio è che le istituzioni rispondano celermente, dimostrando con i fatti la loro vicinanza a chi, finora, ha visto solo porte chiuse.
La politica è adesso chiamata a rispondere a questa ingiustizia, portando dignità a quanti ormai troppo a lungo è stata negata.