Solstizio d'estate: l'estate non arrivava così in anticipo da 228 anni
La ricorrenza astronomica segna ogni anno l’inizio della stagione estiva nell’emisfero boreale (a nord dell’equatore) e quella invernale nell’emisfero australe (a sud dell’equatore). Ecco cosa c'è dietro la magia del sole che "si ferma"
CORIGLIANO-ROSSANO - Ieri, 20 giugno, alle ore 22:51 si è verificato il solstizio d’estate 2024: la ricorrenza astronomica che ogni anno segna l’inizio della stagione estiva nell’emisfero boreale (a nord dell’equatore) e quella invernale nell’emisfero australe (a sud dell’equatore). Non ricorreva così in anticipo da 228 anni!
Ma che cos’è tecnicamente e qual è la sua spiegazione astronomica? I raggi solari che arrivano sulla terra raggiungono, in questa data, la massima inclinazione rispetto all'orizzonte nell'emisfero boreale. Questo ha tre conseguenze principali nell'emisfero nord: il Sole raggiunge la sua massima altezza nel cielo; il dì ha la sua durata massima; i punti in cui il Sole sorge e tramonta raggiungono la loro massima vicinanza al nord. L'inverso accade nell'emisfero australe, dove il Sole raggiunge la sua minima inclinazione, il dì la sua durata minima e l'alba e il tramonto avvengono alla massima vicinanza con il sud.
Ma il giorno del Solstizio d'estate, che è il simbolo della rinascita e della vittoria della luce sulle tenebre, richiama l'attenzione anche e soprattutto ai miti, alle leggende e alle feste che lo accompagnano. Un gran numero di usanze e di piccoli rituali sono ancora eseguiti in tutto il mondo, dall’Europa al sud America.
Come ogni festività connesse al raccolto, quella del Solstizio d’estate è onorata fin dall’alba dei tempi. A perpetuare i riti legati al culto solare e all’idea dell’inizio di una nuova fase della vita non erano solamente gli antichi greci, i popoli precolombiani e i romani ma anche le popolazioni celtiche che accendevano falò beneauguranti e persino quelle cinesi che omaggiavano lo Yang, l’energia positiva che proprio durante il solstizio raggiungeva il suo massimo splendore.
Le tradizioni legate al Solstizio d’estate (Midsummar) continuano a essere perpetuate in diversi angoli del mondo, in particolare nei Paesi scandinavi dove la gioia dell’arrivo delle giornate più luminose si anima attraverso danze popolari attorno ad un albero adornato di fiori o falò accesi per scacciare l’oscurità. In Svezia, ad esempio, è tradizione indossare ghirlande di fiori fino a lasciare sette steli, dopo, sotto il cuscino di quelle ragazze che vorrebbero sposarsi.
Una delle celebrazioni più famose al mondo avviene invece a Stonehenge nel Sud dell’Inghilterra quando durante il solstizio estivo un raggio di sole attraversa una trilite, la struttura composta da due monoliti verticali con architrave e cade sull’altare centrale del sito archeologico. Lo stesso fenomeno avviene poi nell’altro sito preistorico di Avebury, dov’è presente un cerchio di pietre addirittura più antico di quello di Stonehenge.
Negli Stati baltici, festeggiare il solstizio d’estate significa avere l’occasione per spostarsi in campagna con canti e danze popolari intorno a grandi falò fino addirittura a danzare su alcuni tizzoni ardenti come in Bulgaria, tradizione di certo ben più pericolosa di quella portoghese che consiste nello sbattersi in testa dei martelli di gomma come segno di buon auspicio o la statunitense di lanciare una manciata di terra rossa su di un falò a Casper Mountain per esaudire un desiderio! Ancora più romantica la celebrazione del 21 giugno in Brasile dove a Fortaleza si celebra la “Festa Junina” in onore di São João con l’intento di unire in matrimonio quante più coppie possibili.
Queste tradizioni testimoniano che il solstizio estivo, insieme a quello invernale, resta uno dei periodi più amati e profondamente intessuti nella cultura popolare.
Fonte info: geopop.it e metismagazine.com