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Tacchini, letame e degrado: ecco cosa hanno trovato nel "cuore" di Corigliano-Rossano - VIDEO

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CORIGLIANO-ROSSANO – Insiti inside… Stamattina, dopo decenni, la città ha rimesso piede in una delle infrastrutture pubbliche più controverse della storia amministrativa delle due ormai estinte città e, sicuramente, la più enigmatica per il neonato comune fuso di Corigliano-Rossano. All’alba di oggi, il sindaco Flavio Stasi, insieme al vicesindaco Salimbeni, agli assessori Mitidieri, Viteritti, Argentino e ad un gruppo di Consiglieri comunali di maggioranza, supportati dagli agenti del Commissariato di Pubblica sicurezza, guidati dal Vice Questore Lanzaro, e dagli agenti della Polizia Locale diretti dal neo comandate Greco, si è presentato davanti ai cancelli del centro polivalente di Insiti, il cuore baricentrico della terza città della Calabria. Con la forza di una trentina di operai della squadra manutentiva De.Co.Ro hanno spezzato i lucchetti e sono entrati in quella struttura che per anni è stata in mano ad un privato.

Il primo cittadino non se l’è fatto dire due volte. Sabato scorso il Consiglio di Stato ha dato valore all’ordinanza di sgombero della struttura, dapprima bloccata dal Tar Calabria, dopo che il privato si era appellato alla sentenza di prima grado del Tribunale di Castrovillari sulla richiesta di usucapione dell’immobile, dando ragione al Comune. Stamattina, passate le feste, Stasi, consolato dalla massima Corte, ha dato seguito al provvedimento di sgombero dell’immobile.

Dopo anni abbiamo rivisto l’interno di quella struttura, delle cui sorti – in realtà – ai cittadini di Corigliano quanto di Rossano non è mai interessato nulla. Dopo un sussulto di dignità, negli anni a cavallo tra gli ’80 e i ’90, che l’aveva visto protagonista di alcuni eventi sportivi, alcuni anche di levatura nazionale, il complesso polivalente di Insiti è rimasto lì, abbandonato e cadente, per tantissimo tempo; prima che il privato lo facesse diventare il deposito di mezzi agricoli e la stalla per animali domestici con l’area antistante trasformata in campo di ortaggi. Mentre oggi è stata trovata un’area in totale degrado: un piccolo allevamento di tacchini, aree piene di letame, depositi di involucri di medicinali per l’agricoltura, plastiche di ogni genere e l’esterno della struttura nel totale abbandono.

 

Stasi: «Programmazione e risarcimento danni»

«Questo luogo – ha detto il sindaco - è stato trasformato in una discarica abusiva. È chiaro che da oggi si apre un percorso. Anzi, due. Il primo è che il Comune – annuncia Stasi - inizierà chiaramente a programmare su quest'area; il secondo è che sarà avviata una causa di risarcimento danni per le diverse anomali e situazioni che stiamo trovando».

Poi c’è la visione su Insiti, quel luogo che oggi è l’area baricentrica della città, a due passi dal costruendo nuovo ospedale e direttamente interconnessa con la Statale 106 e la futuribile strada a 4 corsie che attraverserà la zona a 500 metri a monte dell’immobile. E ritorna, anche nella “dottrina” Stasi, l’idea del centro direzionale, così come voleva proprio la Legge Graziano, istitutiva della fusione. «L'ipotesi del centro direzionale – ha sottolineato il Primo cittadino - è un'ipotesi, in realtà, condivisa. Non un palazzo con gli uffici, ma a un centro dove insieme agli uffici, alle sedi istituzionali troveranno spazio anche un parco, dei servizi e, perché no, anche un centro sportivo proprio come si declinano aree polivalenti nelle città moderne».

 

Mitidieri: «Vicenda giudiziaria massacrante»

Ad accompagnare il sindaco stamani c’era anche l’assessore Mauro Mitidieri, che si è occupato della vicenda giudiziaria che ha tenuto banco per tutti gli anni di consiliatura e sulla quale in pochi avrebbero scommesso non solo sull’esito ma anche sulla reale volontà dell’Amministrazione Comunale di voler portare a termine la lunga querelle legale. «È stata una vicenda giudiziaria massacrante – ha detto Mitidieri - perché abbiamo trovato una situazione ai limiti dell'anomalia anche giuridica ma il lavoro di squadra con gli uffici e con l'avvocatura è stato certosino e il risultato di oggi è il frutto di un lavoro incessante». «Noi oggi – spiega ancora l’assessore - abbiamo eseguito l'ordinanza sindacale di sgombero e ri-possesso dell’area. Resta questa fase processuale legata all'usucapione, ma dobbiamo essere ottimisti perché il tribunale di Castrovillari in primo grado ci ha già dato ragione».

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.