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La Calabria del nord-est non è ancora pronta per la nuova frontiera delle Auto EV

4 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – La transizione energetica nella Calabria del nord-est è ancora una chimera; almeno per quanto riguarda il settore delle auto elettriche. Se è vero, come riporta l’ultimo rapporto di Motus-E, che la provincia di Cosenza è la più virtuosa tra quelle calabresi con il 22% delle colonnine di ricarica pubbliche installate in tutto il sud Italia; è altrettanto vero che sul versante jonico della Sibaritide-Pollino viaggiare a zero emissioni è una pratica quasi impossibile.

Spulciando i dati, consultabili sul portale electromaps.com, una delle principali mappe interattive dove individuare le colonnine attive in tempo reale, a primo impatto si nota che nella sola area urbana di Cosenza-Rende-Castrolibero sono attivi quasi la metà dei punti di ricarica che sono, invece, operativi nel vasto territorio a nord-est, che ricomprende ben 58 comuni.

Ovviamente, nel dato statistico analizzato non vengono riportati i punti di ricarica privati o quelli messi ad uso dell’utenza da aziende locali. Il numero delle colonnine in esame, invece, riguarda solo gli impianti pubblici, quelli accessibili a chiunque abbia un’autovettura EV, e sono esclusi dal conteggio i punti di ricarica a bassa tensione, destinati perlopiù ad e-bike e altri device elettronici.

 

Quante sono le colonnine nella Sibaritide-Pollino?

Innanzitutto occorre fare un distinguo tra potenza installata e quella potenzialmente generabile. Nella nostra area di riferimento, infatti, rimangono, ancora, diversi dispositivi installati ma non funzionanti che, di fatto, non rientrano in anagrafica.

Dicevamo, nei 58 comuni della Calabria del nord-est è operativa solo una minima parte dell’intera potenza installa nel restante territorio della Provincia. Le colonnine di ricarica, infatti, si trovano solo in 22 comuni, in maggioranza costieri o in prossimità delle grandi vie di comunicazione (SS106 e Autostrada A2).

Prima di tutto una curiosità: se oggi un automobilista green volesse andare a fare una passeggiata in Sila, risalendo dalle pendici joniche dell’area Greca, non potrebbe farlo. E questo perché sia nei paesi dell’entroterra jonico che nell’Arberia non esiste nemmeno un punto di ricarica. Il perché? Evidentemente i Comuni non ne hanno fatto richiesta o comunque non c’è stato alcun interesse prioritario a riguardo. Diversamente dal Pollino dove, invece, alcuni piccoli centri (inferiori ai 1000 abitanti) che stanno a ridosso o all’interno del Parco si sono dotate di recharge station per le vetture elettriche. È il caso di Alessandria del Carretto, San Lorenzo Bellizzi, Civita che hanno installate ognuna 2 colonnine.

A conti fatti, da Rocca Imperiale a Cariati, da Papasidero a Sibari, passando per Castrovillari e Corigliano-Rossano, il totale delle colonnine per la ricarica delle Auto EV sono in tutto 126 di cui il 62% (78 colonnine) a ricarica lenta (22kw); il 29 % (36 colonnine) a ricarica veloce (da 30 a 60kw); solo il 9% (12 colonnine) a ricarica super veloce (tra i 150 e 300 kw).

 

I comuni "amici" delle Auto EV

Questi, dunque, i comuni amici delle Auto EV: a Rocca Imperiale ci sono 5 colonnine (1 lenta e 4 fast), a Canna 5 (lente), a Roseto Capo Spulico 8 (lente), Alessandria del Carretto 2 (lente), Albidona 7 (lente), Trebisacce 9 (1 lenta e 8 fast), San Lorenzo Bellizzi 2 (lente), Villapiana 6 (fast), Francavilla Marittima 2 (fast), Civita 2 (lente), Castrovillari 3 (lente), Morano Calabro 11 (5 lente, 2 fast e 4 super fast a Campotenese nei pressi dello svincolo A2), Laino Castello 5 (lente), Laino Borgo 2 (fast), Saracena 6 (lente), Firmo 6 (lente), Cassano Jonio 19 (9 lente, 6 fast e 4 super fast), Corigliano-Rossano 11 (9 lente e 2 fast), Crosia 8 (4 fast e 4 super fast), Calopezzati 2 (lente), Tarsia 3 (lente) e Altomonte 2 (lente).

 

La qualità della ricarica

In tutto 126 colonnine ma solo 12 di queste davvero utili ad una mobilità elettrica veloce. L’utilità di un’auto EV, infatti, sta nei tempi di viaggio. E i tempi di viaggio sono direttamente connessi ai tempi di ricarica e al posizionamento delle colonnine sui diversi territori. Per molti l’auto elettrica, a queste latitudini, è solo un vezzo. Tanti la ricaricano alla colonnina privata sotto casa (collegata al contatore domestico) per poi rimanere nel circuito urbano. In pochissimi, invece, utilizzano la vettura green per gli spostamenti lunghi, proprio perché i punti di ricarica sono pochi e i tempi biblici.

Per un “pieno” a ricarica lenta (che è poi la conformazione della stragrande maggioranza dei punti di ricarica nel nord-est della Calabria) si impiega almeno un’ora e mezza (con batterie in condizioni ottimali) mentre per una ricarica fast occorrono dai 30 ai 45 minuti. Chi, invece, garantisce un rapporto viaggio/tempo accettabile rispetto alle più classiche auto a motore termico sono le ricariche super fast che impiegano massimo 15 minuti (quelle a 300kw anche 10 minuti) a caricare le batterie della vettura. Ora, dei 12 impianti super fast che sono operativi nel comprensorio di riferimento solo 8 hanno una potenza di 300 kw e sono i 4 installati a Sibari (Cassano Jonio) e i 4 installati a Mirto (Crosia). Insomma, la vera rivoluzione dell’elettrico è limitata solo a queste due realtà.

 

Il drammatico caso Corigliano-Rossano

Nel capoluogo della Calabria del nord-est, a Corigliano-Rossano, sono oltre 200 le vetture totalmente elettriche in circolazione a fronte di solo 11 colonnine pubbliche che erogano un servizio a bassissima potenza. Infatti, 9 di questi dispositivi erogano la minima potenza possibile per ricaricare una vettura EV (22kw) e solo 2 hanno una ricarica fast a 50kw. Questo, nonostante proprio Corigliano-Rossano sia stato uno dei primi comuni, già nel 2017 ad avere installato un punto di ricarica, quando ancora in molti si chiedevano cosa fossero quelle futuristiche installazioni. In sette anni quasi nessun progresso. Anzi. Corigliano-Rossano in quanto ad innovazione e transizione energetica nel campo dell’e-motiv è rimasta all’era preistorica. E questo anche per negligenza degli apparati comunali che, evidentemente, non credono in quella cosiddetta rivoluzione green.

Insomma, alle nostre latitudini le pompe di benzina avranno ancora lunga vita (almeno fino a quando non si esaurirà la materia prima). Al resto, si penserà all’occorrenza… in perfetto Calabria style!

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.