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Nuova Statale 106, la storia di un finanziamento da 3 miliardi… e mezzo

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CORIGLIANO-ROSSANO – Il finanziamento per la realizzazione di una nuova opera pubblica è sottoposto a un vincolo unico e imprescindibile: il Progetto. Senza un progetto che abbia attraversato il vaglio della valutazione e approvazione non ci potranno mai essere i soldi per realizzarlo. È così per tutte le cose che vengono concretizzate nel quadro del nostro ordinamento. Anche le tanto invocate delibere del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo (CIPESS), quelle che rendono disponibili ed immediatamente esigibili i soldi, hanno bisogno di un iter completo, che solitamente si compie al termine della Conferenza dei Servizi definitiva che apre le porte alla Gara d’Appalto. Tutto questo, ovviamente, con un assunto imprescindibile: che le risorse ci siano e che siano capitalizzate, destinate e finalizzate. E sta succedendo questo anche per la grande vertenza che riguarda dell’ammodernamento della Statale 106 Sibari-Crotone-Catanzaro.

Con la Legge di Bilancio N.197/2022 il Governo nazionale ha autorizzato la spesa complessiva di 3 miliardi di euro per la “realizzazione di lotti funzionali del nuovo asse viario Sibari-Catanzaro della Statale 106 Jonica” (art.1, comma 511) e ha “individuato le tratte … nonché i criteri e le modalità di erogazione e di revoca delle risorse, previa presentazione da parte del Commissario straordinario al ministero delle infrastrutture e dei trasporti di un quadro completo ed aggiornato … dei lotti in corso di realizzazione e da realizzare, con indicazione, per ciascun lotto, dei relativi costi, dello stato progettuale o realizzativo e delle risorse disponibili, nonché del cronoprogramma procedurale e finanziario” (art.1, comma 512). Insomma, con la finanziaria 2022 lo Stato ha messo da parte dei soldi nel salvadanaio per la “Centosei”.

Appena due mesi dopo l’approvazione della Legge di Bilancio, era il 28 febbraio 2023, con una propria nota (n.7548) il Commissario straordinario per i lavori della Statale 106 Massimo Simonini (nominato con apposito DPCM dall’allora Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il 16 aprile 2021) trasmetteva al MIT un quadro completo e aggiornato dei lotti in corso di realizzazione e da realizzare, con indicazione, per ciascun lotto, dei relativi costi, dello stato progettuale o realizzativo e delle risorse disponibili, nonché del cronoprogramma procedurale e finanziario. Un computo economico reso possibile grazie al Progetto di Fattibilità Tecnico Economica (PFTE) che, nel frattempo, era in fase di definizione sia per il primo tratto della Sibari-Corigliano-Rossano (CZ388 – suddivisa in due lotti funzionali) che per il secondo tratto Crotone-Catanzaro (CZ391 – suddivisa in sei lotti funzionali); poi completato nel successivo dicembre 2023.

Nella nota, condivisa anche con il Governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, il commissario Simonini evidenziava che per la tratta a nord (Sibari-Co-Ro) occorrevano 975.556.256,16 di Euro e per la tratta a sud (Kr-Cz), invece, 2.530.759.581,51 di Euro; totale 3,5 miliardi di euro.

Insomma, i soldi stanziati dal Governo nella Legge di Bilancio 2022 erano sostanzialmente insufficienti a realizzare i due tratti in ammodernamento della jonica e contemplati all’interno del nuovo Contratto di Programma. Un aggravio dei costi di costruzione dovuto alla subentrata crisi economica post pandemica e aggravata dal conflitto Russia-Ucraina.

All’appello, un anno fa, mancavano circa 500 milioni di euro. Le strade erano due: procedere con l’ammodernamento di solo uno dei due tratti, con priorità al segmento Crotone-Catanzaro che nel frattempo (causa anche il lungo temporeggiare delle istituzioni locali della Sibaritide) era diventato Progetto Bandiera, lasciando i residui per la messa in sicurezza (altre rotonde e cunette) della Sibari-Co-Ro; oppure trovare altre risorse per portare a compimento le due tratte anche in virtù del fatto che i progetti per entrambi erano sostanzialmente pronti.  

Attraverso una fitta azione interlocutoria e di confronto tra il Governo e la Regione, con la preziosa collaborazione dei Sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil) che nel frattempo erano scesi in campo a sostegno dell’opera con i tre Segretari nazionali, vennero così individuate nuove risorse a valere sui residui del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) 2014/2020 e sulla nuova programmazione FSC 2021/2027 oltre all’accensione di un mutuo di quasi 40 milioni di euro presso Cassa Depositi e Prestiti.

Una volta trovata la soluzione, però, era necessario che la stessa venisse ratificata ridisegnando le risorse e accantonandole in modo permanente e definitivo. E questo non poteva essere fatto dal CIPESS (che come ricordato in premessa interviene solo nella fase appena esecutiva) bensì si poteva intervenire con due misure: attendere la nuova Legge di Bilancio dello Stato oppure procedere per Decreto. Si è scelta questa seconda via, sicuramente più rapida.

Il 16 ottobre scorso, infatti, attraverso un atto esecutivo i Ministri alle infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, e dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, hanno firmato il Decreto Interministeriale 257/2023 che accantona definitivamente le risorse per la realizzazione della nuova Statale 106 a quattro corsie in Categoria B nel tratto Sibari-Corigliano-Rossano e Crotone-Catanzaro: 3 miliardi di euro dalla Legge di Bilancio 2022 (confermati nella LB 2023) più ii 500 milioni di euro a valere su FSC 2014/2020, FSC 2021/2027 e CDP.

Non solo. Con l’Allegato 2 (pubblicato in basso) viene definita anche la spesa complessiva dell’opera, il costo delle singole tratte e dei singoli lotti e l’approvvigionamento del finanziamento per ogni singolo segmento che sarà mandato in appalto, in forma integrata e simultaneamente. E sarà proprio questo Decreto Interministeriale a fare da guida alle successive deliberazioni dei CIPESS.

Allegato 2 - Decreto Interministeriale 257/2023

Questa la storia, ricostruita attraverso l’istruttoria documentata, del finanziamento della nuova Statale 106. Reso possibile grazie alla sussistenza dei progetti. A riguardo, occorre ricordare un aneddoto sconosciuto a molti. Nei primi anni duemila, quando, si parlò per la prima volta del raddoppio della Statale 106 nel tratto calabrese, attraverso i fondi della Legge Obiettivo, la nuova strada venne suddivisa in Megalotti. Una opera faraonica di decine di miliardi di euro che avrebbe dovuto sventrare buona parte dell’entroterra jonico per far passare una doppia carreggiata stradale. Non venne mai realizzata, se non in qualche tratto come la Simeri Crichi-Squillace o la ancora costruenda Sibari-Roseto. I soldi vennero dirottati sulle famigerate Quote Latte dei produttori padani. Si gridò allo scandalo, alla cappa colonialista. Nessuno, però, si accorse che buona parte di quei progetti non esisteva se non con una linea su carta. Come il caso eclatante del Megalotto 8, quello che avrebbe dovuto attraversare i centri abitati di Corigliano e Rossano “secandoli” tra gli scali e i centri storici. Quel progetto non arrivò nemmeno al vaglio del VIA, i soldi per realizzarlo sparirono mentre alle latitudini joniche si continuavano (e si continua!) a fare chiacchiere. Mentre sulla “nostra” strada della morte la mattanza rimane all’ordine del giorno.  

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.