Messa in sicurezza del ponte sul Saraceno, a Babilonia fecero prima!
50 metri di viadotto malconcio, costruito nel periodo fascista, tengono prigioniero un territorio. I lavori di risanamento, per un importo totale di quasi 400mila euro sono partiti nel 2017 e ancora oggi non se vede la fine
TREBISACCE – A Babilonia i lavori per innalzare la biblica Torre finirono sicuramente prima. Prima di quanto la Provincia di Cosenza non stia impiegando per ultimare l’opera di risanamento del viadotto di epoca fascista che attraversa il torrente Saraceno. Cinquanta metri di ferro e cemento, a doppio arco, consumati dal tempo e che ad inizio del 2017 furono oggetto di un intervento di messa in sicurezza da parte dell’Ente sovraordinato bruzio. Ad oggi, trascorsi già 7 anni e un impegno di spesa di quasi 400 mila euro (buona parte già spesi), quel viadotto, che separa Villapiana da Trebisacce, rimane chiuso al traffico, costringendo un intero territorio a spostarsi sulla Statale 106 per oltrepassare il fiume da un argine all’altro.
La Strada Provinciale 253 continua, infatti, a rimanere interdetta al traffico per oltre un kilometro per consentire l’ultimazione dei lavori su quei pochi metri di ponte.
Ad ottobre del 2022 era stata tracciata dagli uffici provinciali la road-map che avrebbe portare alla conclusione dell’ultimo intervento di risanamento entro giugno del 2023. Siamo a marzo 2024 e di riapertura della strada, nonostante le rassicurazioni, ancora non se ne parla.
È un problema oggettivo che riguarda tutta l’utenza dell’Alto jonio. Si pensi, ad esempio, ai pendolari e agli studenti che ogni mattina utilizzano gli autobus di linea per recarsi negli istituti superiori che sorgono a Trebisacce: il bus per recarsi nella cittadina jonica e viceversa, per trasportare, devono bypassare quel tratto di strada immettendosi sulla statale jonica per poi uscire nuovamente sulla Sp 253. Una gimcana tra divieti e transenne che generano ritardi, difficoltà e non poco fastidio, oltre che accrescere i rischi che sono propri di qualsiasi spostamento.
Il nuovo progetto prevede il risanamento degli archi superiori del Ponte e un'impermeabilizzazione dell'intera struttura, oltre che la sistemazione dei canali di scolo per le acque meteoriche. Ora è necessario capire quanto tempo ancora servirà a completare i lavori, in una storia infinita, che sta generando tantissimo disagio ai cittadini che, probabilmente, sarebbero stati contenuti se magari si fosse optato per la demolizione e ricostruzione della struttura: sicuramente ci sarebbe voluto meno tempo e probabilmente si sarebbero spesi anche meno soldi.