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Calabria penalizzata anche a Pasqua: il caro trasporti mette a rischio il diritto alla mobilità

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CORIGLIANO-ROSSANO – Ancora disagi e costi elevati per chi rientra in Calabria o decide di trascorrere le feste al sud. Per le festività pasquali si sposteranno circa 8 milioni di italiani per un giro d’affari di circa 4 miliardi di euro (fonte Sole24Ore), con almeno un italiano su due che ha scelto come destinazione un’altra regione dello stivale.

Ma quanto spenderà un calabrese per un biglietto aereo, per un viaggio in treno o in un autobus da città come Milano, Bologna e Roma? Quest’anno, purtroppo, non si registrano novità positive sul fronte caro-viaggi, se non un ulteriore aumento dei prezzi che renderà gli spostamenti sempre più inaccessibili.

Secondo i dati diffusi da Federconsumatori l’aumento delle tariffe di viaggio nel weekend di Pasqua è cresciuto, mediamente, del +81% rispetto a circa due settimane prima. 

Per quanto riguarda lo spostamento su gomma (autobus), con una compagnia low cost, da Roma a Corigliano-Rossano la tariffa media per il weekend che parte il 29 marzo si aggira attorno a 60 euro, da Bologna 90 euro mentre da Milano 130 euro.

Leggermente più alti i prezzi dei biglietti dei treni: da Roma a Sibari il costo medio è di circa 80 euro, da Bologna 130 euro e da Milano 170 euro.

Per gli aerei si parte da 160 euro per la tratta Roma-Lamezia Terme, a seguire 190 euro per la tratta Bologna-Lamezia Terme e, infine, 250 euro per la tratta Milano-Lamezia Terme. Dalle stesse città di partenza ma verso l’aeroporto di Crotone abbiamo da Roma un prezzo medio di circa 80 euro, da Bologna 200 euro e da Milano 150 euro.

Ciò che bisogna considerare è che i prezzi riportati fanno riferimento al solo viaggio di andata (a cui va sommato il prezzo del viaggio di ritorno), che molti si spostano con l’intera famiglia e che la maggior parte non può usufruire della scontistica anticipata perché costretta a prenotare a ridosso della data di partenza. Considerate queste importanti variabili, i prezzi arrivano a subire variazioni al rialzo davvero considerevoli.

Contro questo annoso problema si è espresso anche il consigliere regionale, Davide Tavernise (M5s), che in una nota ha ribadito la necessità di affrontare la questione. «Il problema – ha dichiarato - risiede sempre nei famosi algoritmi che fanno salire le tariffe alle stelle e non vi è al momento alcuna possibilità per il consumatore di difendersi da tali pratiche scorrette utili a massimizzare i guadagni delle società. Con queste tariffe viaggiare in aereo o in treno sta diventando sempre più un lusso per soli ricchi e arrivare o tornare in Calabria diventa una vera stangata per lavoratori, studenti e turisti. Una situazione che lede il concetto di continuità territoriale e danneggia non solo i consumatori, costretti e rinunciare alle partenze o a tagliare i giorni di villeggiatura, ma anche le imprese locali, disincentivando il turismo».

La riflessione ricade inevitabilmente sulla negazione del diritto alla mobilità per migliaia di cittadini che è diventato un elemento importante di giustizia sociale. Di fronte a questo fenomeno incontrollato legato agli aumenti e che non riguarda, tra l’altro, solo i trasporti, è necessaria una presa di posizione forte da parte delle istituzioni per chiedere condizioni più eque ed accessibili a tutti. Spostarsi in maniera agevole e vantaggiosa è un diritto di cui devono poter godere tutti i cittadini, da nord a sud.

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.