Nuovo Pignone BH arriva a Corigliano-Rossano: al via la rivoluzione industriale nel Porto
L'Autorità portuale firma l'atto di concessione che apre una nuova stagione produttiva nella grande darsena Jonica: «Verranno favorite le assunzioni locali». Guerri: «Al vaglio proposte di nuovi investitori»
CORIGLIANO-ROSSANO - Dalle parole ai fatti, l'Autorità di Sistema dei Porti del Tirreno meridionale e dello Jonio ha concesso la concessione per l'insediamento industriale di Nuovo Pignone BH nel porto di Corigliano-Rossano. Stamani è avvenuta la firma del cosiddetto atto di sottomissione alla società fiorentina, controllata dalla multinazionale americana Baker Hughes leader nella produzione di componenti ad alta tecnologia e delle soluzioni per la liquefazione del gas. Nel nuovo polo di produzione della Sibaritide, il secondo in Calabria dopo quello di Vibo Valentia, saranno assemblati i grandi moduli delle produzioni metalmeccaniche per poi essere trasferiti via mare negli altri siti di produzione o direttamente presso le sedi dei committenti. Con oggi inizia, di fatto, la rivoluzione industriale del Porto di Corigliano-Rossano, attesa da oltre 50 anni. Da quando, la mega darsena jonica è stata costruita.
Grande soddisfazione è stata manifestata dal presidente dell'autorità portuale, l'ammiraglio Andrea Agostinelli che, da subito, «con visione - si legge nella nota stampa dell'Ente di gestione dei Porti calabresi - ha colto la bontà del progetto definendolo un “evento epocale” che vedrà l’inserimento di un nuovo segmento imprenditoriale nel porto di Corigliano Calabro, preservando, comunque, le attività esistenti della marineria da pesca per la quale sono previsti investimenti per migliorarne gli spazi».
Forte supporto all’iniziativa economica è stata, altresì, offerta dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Rosario Varì, che «hanno accolto e sostenuto con interesse il progetto di Baker Hughes – Nuovo Pignone che, nell’interessare sia il porto di Corigliano-Rossano sia il porto di Vibo Valentia Marina, inciderà sulla crescita economica dell’intero territorio calabrese. Unanime sostegno è stato fortemente manifestato anche dalle organizzazioni datoriali di categoria e dalle sigle sindacali».
Considerata la strategicità del progetto industriale, è stata offerta massima celerità e attenzione alla procedura amministrativa concessoria, curata dal dirigente Pasquale Faraone a capo del settore Demanio dell’Ente, che, «in virtù dell’istituzione della Zona Economica Speciale Unica, che garantisce ai nuovi insediamenti di beneficiare di agevolazioni fiscali e di semplificazioni amministrative, ha potuto assicurare un iter procedurale snello e incisivo».
Leader nel comparto dei componenti ad alta tecnologia e delle soluzioni per la liquefazione del gas nei relativi impianti, l’azienda Baker Hughes progetta e fornisce tecnologiche all’avanguardia per clienti di tutto il mondo, mettendo in atto tecnologie a basse emissioni di CO2, in linea con gli obiettivi dell’Unione europea che ne chiede l’azzeramento entro il 2050. Presente in oltre 120 Paesi, con otto siti in Italia specializzati nella produzione di turbomacchine per il mercato dell’industria e dell’energia, in Calabria è attiva dal 1962 a Vibo Valentia.
Ora, con un nuovo investimento in Calabria punta al potenziamento dello stabilimento di Vibo Valentia e alla creazione di un sito a Corigliano-Rossano per supportare il mercato globale del gas naturale liquefatto (GNL) e lo sviluppo di soluzioni per la transizione energetica e la digitalizzazione.
Massima attenzione alla manodopera locale
Con riferimento all’occupazione, «in linea con la responsabilità dell’azienda verso le comunità nelle quali opera - riporta ancora la nota dell'Autorità di Sistema - verranno favorite le assunzioni locali, al fine di attrarre e trattenere i talenti e valorizzare il capitale umano che il territorio calabrese esprime. Come in tutti gli altri stabilimenti del Gruppo in Italia, anche in quello di Corigliano-Rossano si prospettano alti standard qualitativi di rispetto dell’ambiente, della salute e della sicurezza sul lavoro».
Al vaglio altri investimenti
«Produrre in porto moduli industriali plug and play, ricevendo componenti dal mar e spedendo gli enormi manufatti finiti via mare, rientra nella strategia dell’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio per il rilancio dei porti ionici. – ha dichiarato il segretario generale Alessandro Guerri, che ha aggiunto: - La “produzione vincolata a bordo banchina”, infatti, ha già consentito di rilasciare una analoga concessione, seppur minore in scala, anche nel porto di Crotone. L’Autorità portuale, nell’ambito di questa strategia, ha numerosi fascicoli aperti con ulteriori potenziali investitori».