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Il futuro dell'energia e delle comunità passa attraverso le Cer

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CORIGLIANO-ROSSANO – Il surriscaldamento globale è una delle questioni più urgenti che l’umanità è chiamata ad affrontare da qui ai prossimi anni. L’impatto ambientale che l’attuale sistema di produzione (e consumo) ha inflitto al nostro pianeta, ha raggiunto dimensioni gigantesche causando danni incalcolabili a territori ed ecosistemi.

Per questo motivo avvertiamo un sempre crescente bisogno di nuovi modelli di vita sostenibile, di mobilità green e di piani di rigenerazione urbana pensati per vivere al meglio gli spazi, abbracciando un processo di cambiamento – ormai inderogabile - a cui sono chiamati ad aderire i Paesi di tutto il mondo: la transizione energetica.

Questo processo di cambiamento comprende tutta una serie di obiettivi che vanno dall’adozione di modelli di economia circolare all’agricoltura responsabile (con un’attenzione particolare alla gestione del suolo); dall’efficientamento energetico degli edifici alla riduzione dell’inquinamento atmosferico; dalla gestione dei rifiuti (riciclo e riuso) alla gestione delle risorse idriche, per eliminare ogni forma di spreco e inefficienza e ammodernare le infrastrutture idriche; dalla mobilità sostenibile alla tutela della biodiversità (animale e vegetale), fino al passaggio alle fonti rinnovabili di energia.

La transizione energetica in senso stretto prevede il passaggio da fonti energetiche fossili a fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, idroelettrico, biomasse). Uno dei percorsi che i territori possono intraprendere per avviare questo processo è quello della Cer (Comunità energetica rinnovabile), il cui obiettivo è diffondere il principio di sostenibilità energetica tramite l’adozione di politiche ambientali a tutela del territorio grazie al coinvolgimento e alla partecipazione di cittadini e imprese. Le Cer sono regolamentate dalle norme europee in materia e sono in attesa di un adeguamento da parte del governo attraverso la pubblicazione di un decreto ad hoc.

Ma che cos’è una comunità energetica? La Cer è un modello energetico che ha come obiettivo la lotta ai cambiamenti climatici e alla povertà energetica, nell’ottica di una transizione sostenibile per l’ambiente e per la coesione sociale. Come ci ha spiegato Cataldo Romeo della Romeo Group Fotovoltaica Srl, i componenti di una Cer sono soggetti giuridici costituiti da privati cittadini, enti e imprese, che consumano energia autoprodotta con impianti alimentati da fonti rinnovabili e hanno come scopo principale quello di fornire benefici ambientali, economici e/o sociali ai propri membri e alle aree in cui immettono e consumano energia. I soggetti partecipanti, che potranno essere sia soci consumatori (Consumer) che soci produttori/consumatori (Prosumers), condivideranno l’energia autoprodotta utilizzando la rete di distribuzione esistente e rientrante nell’area d’interesse della comunità, stabilita dalla cabina primaria. L’energia condivisa sarà pari al valore minimo, in ciascun periodo orario, tra l’energia elettrica prodotta e immessa in rete dagli impianti a fonti rinnovabili e l’energia elettrica prelevata dall’insieme dei clienti finali associati. L’energia, inoltre, è condivisa per l’autoconsumo istantaneo. L’obiettivo finale è raggiungere l’indipendenza energetica azzerando i costi dell’energia.

Uno dei problemi che riguarda, ad esempio, gli impianti fotovoltaici è lo smaltimento delle varie componenti. «Per ogni impianto installato – spiega Romeo – esiste già un’azienda pronta ad occuparsi del suo smaltimento e riciclo. In più, tutte le componenti sono preziose e molto richieste pertanto è garantito il riutilizzo di buona parte dei materiali che compongono l’impianto».

E sulla risposta del nostro territorio a questi nuovi modelli afferma: «Dalle nostre parti non ha ancora attecchito. Purtroppo ci scontriamo con un limite culturale che ci costringe a viaggiare con circa dieci anni di ritardo, rischiando di perdere occasioni importanti e incentivi».

«Noi stiamo cercando di sensibilizzare sul tema e l’idea sorta a Calopezzati ne è un esempio. Gli incentivi e le agevolazioni esistono, bisogna solo recepire appieno i vantaggi a lungo termine che una scelta del genere può generare».

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.