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Da Sibari a Catanzaro (passando per Crotone) in treno in tempi normali: è davvero così difficile?

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CORIGLIANO-ROSSANO – Sibari-Crotone-Catanzaro comodamente in treno e in un’ora e trequarti. Un sogno, ma nemmeno più di tanto se ci fosse una programmazione più concreta del trasporto ferroviario che – a sua volta – innescherebbe un processo di culturalizzazione sulla mobilità su rotaia tra i cittadini della jonica. Di questo ne è convinto il segretario generale di Cisl Calabria, Tonino Russo, che mercoledì scorso, intervenendo all’Eco in Diretta (rivedi qui la puntata) ha fatto emergere l’ennesimo paradosso, tutto calabrese.

«Non è possibile che per percorrere i 170km di binario che intercorrono tra la stazione di Sibari e quella di Catanzaro Lido – ha sottolineato il sindacalista – si impieghino 2 ore e 35 minuti». Eppure la rotta di collegamento tra la Calabria del nord-est e la città Capoluogo della regione, passando per Crotone e quindi per l’aeroporto Sant’Anna, è una di quelle che potrebbe davvero stravolgere il concetto di mobilità pubblica lungo il versante orientale.

Basti pensare a quanti utenti ogni giorno si muovono da e per Catanzaro (prevalentemente in auto o in bus) per motivi di lavoro o di salute. O quanti opterebbero per la scelta di imbarcarsi in aereo dallo scalo pitagorico se solo, questo, fosse raggiungibile in tempi europei.

«Ci sono tante fermate inutili lungo il tragitto regionale da Sibari a Catanzaro» ha detto Russo. E tante altre - si potrebbe aggiungere – che invece rimangono inspiegabilmente non operative e che, invece, potrebbero rappresentare un nodo strategico per la mobilità. Un esempio su tutti, la piccola stazione di Isola Capo Rizzuto, lungo la Statale 106 e ad appena 5 km dall’aeroporto, potrebbe essere il naturale approdo per tutti gli utenti del Sant’Anna provenienti dalla Calabria del nord-est.

«Con l’attivazione dei nuovi treni Blues e con la futura e si spera prossima elettrificazione della linea – questo l’appello di Russo – bisognerebbe cercare di creare almeno due collegamenti quotidiani veloci tra la Sibaritide e Catanzaro senza molte fermate intermedie». Risultato? Raggiungere comodamente il capoluogo, da Sibari, in poco più di un’ora e mezza.

 

Un'idea assolutamente fattibile

Idea fattibile? «Certo! La jonica è una linea molto veloce perché ha tratti dove si può arrivare fino a 150km/h». Ad illuminarci, ancora una volta, è Roberto Galati, presidente dell’Associazione Ferrovie in Calabria, un profondo conoscitore di quel binario che si estende da Sibari a Reggio Calabria costeggiando il mar Jonio. «Purtroppo – aggiunge Galati – questa è una velocità che non è mai stata sfruttata perché chiaramente non c’è l’elettrificazione e il materiale rotabile diesel raggiunge una velocità massima di 130km/h». Non è così, però, per i nuovi treni Blues. «Assolutamente – sottolinea il presidente di FiC – proprio i Blues, anche in assetto diesel, raggiungono una velocità massima di 150km/h».

E allora - facendo un rapido calcolo – se si eliminassero la metà delle fermate tra Sibari e Catanzaro dimezzando anche i tempi di sosta in stazione (che al momento, da tabella, sono in totale 22’ su 2h 35’ di percorrenza); se alla nuova flotta Blues (composta al momento da quattro vettori) si facesse fare il tragitto veloce aumentando la velocità media dagli attuali 72km/h ad almeno 100km/h, allora il “sogno” di poter raggiungere, da Sibari, la città capoluogo e anche l’aeroporto in tempi normali, sarebbe un’ottima soluzione che incentiverebbe l’utilizzo del treno. Che a questo punto diventerebbe davvero uno strumento di trasporto utile e conveniente.

Non serve nulla, non occorrono nuove risorse, solo un po’ di pazienza, da parte delle Istituzioni e della direzione regionali, per sedersi ad una tavolo e programmare quanto è davvero utile!

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.