L'Ambulatorio di Chirurgia del "Chidichimo" macina numeri impressionanti ma chiede maggiore supporto all'Asp
In attesa che l'ospedale di Trebisacce ritorni ad essere un vero ospedale, il personale sanitario si dà da fare per argiare l'emorragia sanitaria verso la Basilicata: 650 interventi solo nel 2023. Anche Anestesia garantisce il suo importante supporto
TREBISACCE - I reparti di Chirurgia ambulatoriale e Anestesia dell'ospedale "Chidichimo" di Trebisacce continuano a macinare numeri impressionanti. Sono le prestazioni eseguite all'interno del presidio (ancora alle prese con una lunga fase di riattivazione sanitaria dopo la soppressione avvenuta nel 2011) che parlano di una vera e propria eccellenza nel garantire un servizio di prossimità essenziale per i cittadini dell'Alto Jonio cosentino. Gli stessi che fino a qualche tempo fa preferivano rivolgersi alla vicina Basilicata anche per piccoli interventi e consulenze. Oggi la situazione sembra essere cambiata e a dirlo sono principalmente i numeri: nel 2023 sono già stati effettuati 650 interventi ambulatoriali, a fronte dei 511 dello scorso anno, risultando essere addiritttura «il primo reparto della provincia di Cosenza» come tiene a precisare l'equipe dell'unità operativa composta dai chirurghi Luigi Sommella e Domenico De Santis, dal coordinatore infermieristico Giuseppe Campanella, dall’infermiere Pino Ferraro e dalla operatrice socio sanitaria Francesca Lista.
Proprio Sommella «grazie al suo spirito di abnegazione» - sottolineano i colleghi - è riuscito a creare attorno a sé uno staff di prim’ordine, capace di offrire un servizio ottimale ai pazienti.
Ma anche l’Ambulatorio di Anestesiologia e Rianimazione guidato dalla anestesista Rossella Remedi, coadiuvata dalle infermiere, Filomena Coronello e Domenica Lofrano, ha prodotto nel 2023 risultati davvero entusiasmanti con ben 500 prestazioni tra consulenze anestesiologiche, assistenza sala Tac per mezzi di contrasto, terapia del dolore che viene effettuata dalla neurologa Natalia Caravona, e poi ancora terapia infusionale, terapia marziale, lavaggio Port-A-Cath e Picc, spirometrie, Ega (Emogasanalisi).
Riaprendo le sale operatorie - sulle quali c'è un forte impegno dell'Asp di Cosenza che ha investito quasi 2 milioni di euro per il loro ripristino - potrebbe attivarsi il Day Surgery ed i posti in Chirurgia, previsti già dalla ben nota sentenza che, tutti, auspichiamo possa essere rispettata al più presto.
Non solo, per un servizio ancora più efficiente il personale sanitario da tempo chiede di essere dotato di un Gastroscopio, un Colonoscopio ed altri macchinari. Ma a quanto pare questo appello rimane ancora senza risposte.