La lingua arbëreshë entra ufficialmente nei palinsesti Rai della Calabria
Dopo quella tedesca, ladina, francese e sarda ci sarà una programmazione dedicata ai cittadini di lingua arbëreshë. Straface: «Si tratta di un grande risultato ottenuto dopo anni di battaglie. Nei prossimi mesi anche una legge regionale di tutela»
ROMA – Da martedì 3 ottobre la Commissione di Vigilanza Rai ha dato il via libera al parere sul contratto di servizio 2023-2028 che, per la prima volta, fa riferimento alla tutela della minoranza linguistica albanese in Calabria.
Da anni, infatti, circola in Calabria la proposta sull’«emendamento Gasparri» che tutela delle minoranze linguistiche. Sono trascorsi 20 anni da quando il senatore di Forza Italia ne parlò ufficialmente a Cosenza, in occasione dei 50 anni di Rai Calabria, ed oggi, dopo svariati tentativi, l’obiettivo è stato raggiunto.
Per la Sede calabrese della Rai si tratterà di una vera e propria rivoluzione culturale perché l'azienda sarà chiamata a strutturare una programmazione ad hoc in lingua “arbëreshë”: servizi, inchieste, dossier, tg, approfondimenti e speciali che potrebbero significare per la Calabria nuove risorse, nuovi investimenti e nuovi progetti di integrazione culturale.
«La Rai – sottolinea, infatti, l’art. 9 del nuovo Contratto di Servizio – al fine di sostenere l’integrazione la tutela e la valorizzazione delle minoranze linguistiche, è tenuta a garantire la produzione e distribuzione di trasmissioni radiofoniche e televisive, nonché di contenuti audiovisivi, in lingua tedesca e ladina per la provincia autonoma di Bolzano, in lingua ladina per la provincia autonoma di Trento, in lingua sarda per la regione autonoma Sardegna, in lingua francese per la regione autonoma Valle d’Aosta, in lingua friulana e slovena per la regione autonoma Friuli-Venezia Giulia e in lingua albanese per la regione Calabria».
Secondo il nuovo Contratto di Servizio, «la Rai si impegna ad assicurare le condizioni per la tutela delle minoranze linguistiche riconosciute nelle zone di loro appartenenza, assumendo e promuovendo iniziative per la valorizzazione delle lingue minoritarie presenti sul territorio italiano».
Il Contratto di Servizio, questa volta, guarda molto più in là e ricorda che la Rai è «tenuta a definire, con le regioni che ne facciano richiesta, un progetto operativo finalizzato alla stipulazione di specifiche convenzioni a prestazioni corrispettive per assicurare l’applicazione delle disposizioni finalizzate alla tutela delle lingue di cui alla legge 15 dicembre 1999, n. 482».
La Rai si impegnerà anche, secondo quanto previsto dal contratto e compatibilmente con la disponibilità delle frequenze e delle risorse che il segnale televisivo dei programmi dedicati alle minoranze linguistiche, a far sì che i programmi indicati abbiano la stessa qualità tecnica prevista per le principali reti generaliste nazionali e che quelli radiofonici siano veicolati anche attraverso la nuova tecnologia DAB. Infine garantirà la digitalizzazione di tutti gli archivi audiovisivi dei programmi prodotti per le minoranze linguistiche, anche allo scopo di preservarli e di renderli fruibili agli istituti scolastici ed alle associazioni culturali comunitarie delle minoranze linguistiche.