I liceali dell'Artistico manifestano invocando il diritto allo studio, alla mobilità e alla sicurezza
Gli studenti, i genitori e i docenti del Liceo Artistico di Corigliano-Rossano continuano a protestare chiedendo la risoluzione dei problemi relativi alla mancanza di spazi didattici e laboratoriali e di trasporti efficienti

CORIGLIANO-ROSSANO - Stamattina, sabato 30 settembre, le studentesse e gli studenti del Polo Liceale di Corigliano-Rossano (Liceo Artistico), insieme ai loro genitori ed insegnanti, si sono riuniti per manifestare pacificamente al fine di sollecitare le istituzioni competenti, in particolare la Provincia di Cosenza, affinché si giunga alla risoluzione immediata dei problemi relativi alla mancanza di spazi didattici e laboratoriali per gli studenti del Liceo Artistico (leggi qui), e dei disagi causati dall’inefficienza dei trasporti (leggi qui).
La manifestazione di protesta è partita dal Liceo di via De Florio per poi giungere in contrada Donnana, davanti all'Istituto Tecnico Statale per Geometri. Le motivazioni principali sono le seguenti: «le carenze di spazi didattici e laboratoriali, che sono le specificità caratterizzanti di ogni Liceo Artistico, insieme all'inadeguatezza del sistema del trasporto pubblico scolastico che non garantiscono l'assolvimento dell'obbligo scolastico e la conseguente prosecuzione delle attività didattiche degli studenti che frequentano il plesso di via XX settembre».
«Ciò che chiediamo – afferma il portavoce dei genitori e dei docenti - è che la soluzione arrivi in tempi celeri e che i locali rispettino le norme di sicurezza garantendo il corretto svolgimento della didattica. Non abbiamo nessuna pretesa rispetto all’edificio che verrà scelto. La richiesta è ricaduta sulla struttura del Geometra perché ci era stata proposta dalla Provincia e perché, a conti fatti, dispone degli spazi sufficienti per contenere tutti. Purtroppo non possiamo accettare soluzioni che richiedono tempi lunghi di attesa. Gli studenti hanno bisogno degli spazi subito».
«I ragazzi – ha dichiarato una delle madri presenti alla manifestazione – vivono una condizione di perenne disagio e ghettizzazione. Ci sono aule, nell’attuale struttura del “San Nilo”, inadatte e per nulla funzionali, in cui risulta difficoltosa anche la comunicazione tra studenti e docenti».
La legislazione vigente – hanno precisato i manifestanti - prescrive cinque laboratori per il triennio del Liceo Artistico. Attualmente sono fruibili solo due laboratori, mentre il terzo, previsto per il nuovo indirizzo di "Arti Figurative" (unico nel territorio), non è stato proprio istituito.
«Alcuni giorni fa – ha dichiarato una delle studentesse del quinto anno –, in uno dei laboratori, si sono ritrovate due classi contemporaneamente. Ciò ha reso praticamente impossibile, per alcuni di noi, lo svolgimento della didattica perché le postazioni non bastavano per tutti. Vorremmo che la soluzione arrivi al più presto, non possiamo più aspettare. Chi frequenta l’ultimo hanno dovrà sostenere gli esami e non abbiamo mai messo piede nei laboratori».
«La mancata organizzazione e l'inadeguatezza del sistema pubblico scolastico – concludono - costringe noi studenti, del Liceo Classico e dell'Artistico, a percorrere molte volte, a piedi, lunghi e pericolosi tratti di strada o siamo costretti a lunghe infruttuose attese. Solleviamo dunque anche il grave problema della nostra sicurezza della salute e dell'incolumità che dovrebbero esserci garantite. Gli studenti e le studentesse chiedono dunque agli Enti competenti di predisporre e adempiere tutti gli atti amministrativi, organizzativi e logistici per risolvere con urgenza i problemi denunciati e chiedono sicurezza per portare avanti un sereno e sicuro assolvimento dell'obbligo scolastico e la conseguente prosecuzione delle attività didattiche».
ll gruppo di manifestanti ribadisce che le necessità principali (luoghi adeguati e funzionali) non possono essere oscurate da questioni secondarie come l'opportunità di restare nel centro storico o la scelta di strutture specifiche che guardano al futuro dell’indirizzo. L’emergenza c’è e riguarda l’oggi, progetti e sistemazioni definitive, che sono e devono essere considerate questioni improcrastinabili, non possono però essere la scusa per rimandare la risoluzione del problema.