Liceo Artistico esodato: iniziato l’anno scolastico senza aule né laboratori
Ancora senza soluzione la vicenda che interessa oltre 120 ragazzi (e i loro docenti) del triennio. Da tempo si attende lo sblocco della questione legata al plesso di Santa Chiara mente qualcuno spinge per “occupare” i locali del Geometra
CORIGLIANO-ROSSANO – C’è una partenza trafficatissima in questa apertura di anno scolastico e le prime curve sono un imbuto pericolosissimo. Non solo i ragazzi della Levi hanno iniziato la didattica stipati negli spazi della palestra, oggi emerge un’altra questione – probabilmente più grave della precedente – che riguarda i ragazzi del Liceo Artistico del Polo liceale di Rossano. Più di 120 alunni del triennio con i loro docenti sono di fatto bloccati nel piano di studio. Ad oggi non hanno aule ma soprattutto non hanno laboratori. Gli spazi della struttura del San Nilo, nel centro storico di Rossano, sembrerebbero essere ancora inadeguati ad ospitare questo indirizzo di studi che ha necessità di spazi e di comfort ulteriori rispetto alle tradizionali aule scolastiche.
C’è chi spinge da tempo affinché anche il triennio si trasferisca allo scalo (il biennio già opera nella grande e moderna struttura del Liceo Scientifico) occupando, in via provvisoria e in attesa di un nuovo e definitivo edificio, gli spazi del Geometra di località Donnanna, dove oggi operano solo poche classi dell’istituto tecnico (accorpato già da anni a quello di Corigliano) e dove è insediato il secondo plesso della scuola media Amarelli. Questa sarebbe la soluzione immediata.
C’è, però, che il Liceo Artistico, quando venne istituito, una decina d’anni fa, per volere dell’allora amministrazione comunale Antoniotti doveva operare nel centro storico di Rossano per contribuire alla crescita e allo sviluppo della città d’arte. Una intenzione che è continuata a rimanere intatta anche in questi anni. E lo è tutt’ora anche per l’esecutivo Stasi.
Resta, però, il dilemma dei locali. Una vertenza che coinvolge Scuola, Comune e Provincia e che è stata protratta per troppo tempo, rimandando sempre decisioni e prese di posizioni. E oggi che si è arrivati alla resa dei conti, dalla non scelta ne è venuto fuori un papocchio: poche aule, zero spazi per laboratori e quindi impossibilità a mettere in atto la didattica.
La linea di principio è che l’Artistico non debba spostarsi dal centro storico ma come contropartita è ovvio che la scuola e il corpo studenti debbano avere la vivibilità dei luoghi. Perché per un ragazzo non solo deve essere utile andare scuola ma anche bello. E in questo momento quanti hanno scelto la strada del Liceo delle arti si trova davvero nel pieno del dilemma. Eppure parliamo di ragazzi e di docenti che portano una dote di talento non indifferente che fa lievitare non solo la prestigiosa nomea del polo liceale rossanese ma ne crea anche le prerogative per una crescita costante. Noi dell’Eco dello Jonio e i nostri lettori ne sappiamo qualcosa!
Una delle soluzioni, ma non è l’unica, per mantenere l’Artistico nel centro storico sarebbe quello di ampliare i locali dell’istituto San Nilo inglobando quelli dell’ex plesso della primaria di Caserma Santa Chiara. È una storia che va avanti da anni. Un tira e molla infinito tra Provincia e Comune che, forse, è arrivato ad una soluzione. Dato che il Comune (proprietario dell’immobile di Caserma Santa Chiara) nei giorni scorsi ha firmato alla Provincia di Cosenza (titolare dell’edilizia scolastica per le scuole secondarie) la cessione in concessione a titolo gratuito dello stesso immobile.
Dunque, occorre che la Provincia ora faccia presto affinché quell’immobile si adegui alle esigenze degli studenti e che il comune crei il giusto comfort per evitare disagi a quanti dallo scalo e dal territorio devono raggiungere la scuola. Siamo come sempre in ritardo e fuori ogni tempo massimo. La scuola deve riprendere i suoi ritmi senza adeguarsi a quelli della politica.