Consorzio di bonifica, braccio di ferro tra regione e sindacati: serve subito liquidità altrimenti campagna irrigua a rischio
Ancora nessuno spiraglio per gli enti consortili calabresi che, nonostante il nuovo disegno di legge, sembrano ritornare al punto di partenza. I dipendenti dell'ente jonico avanzano sei mensilità e le famiglie sono alla fame
CALABRIA - Da tempo, i lavoratori del consorzio di bonifica lottano e protestano per una riforma del settore che garantisca trasparenza ed efficenza. Il disegno di legge, secondo quanto appreso dalle dichiarazioni di Katya Gentile, Presidente della VI Commissione competente in materia di Agricoltura, estensore del disegno di legge, risulta essere pronto e immediatamente applicabile ma non prevede alcuna soluzione circa la chiusura della vertenza relativa alle mensilità pregresse. Nello specifico, i lavoratori del Consorzio di Bonifica di Trebisacce, che da tempo manifestano la loro indignazione e lottano per una riforma degli enti consortili calabresi, avanzano nuovamente sei mensilità. Il fondo stanziato dalla Regione, infatti, non è riuscito a coprire gli importi da corrispondere con il conseguente ritorno al punto di partenza.
Ecco perché le segreterie regionali Flai Cgil (Caterina Vaiti), Fai Cisl (Michele Sapia) e Uila Uil (Pasquale Barbalaco) chiedono urgenti interventi finanziari a sostegno degli enti consortili. «Sollecitano un intervento urgente a favore degli Enti consortili calabresi, considerate le varie difficoltà finanziarie che interessano la maggior parte degli stessi. Inoltre, i costanti ritardi nella corresponsione delle mensilità ai lavoratori dipendenti richiedono un tempestivo e risolutivo intervento, al fine di scongiurare l'avvio di una campagna irrigua, ormai alle porte, in maniera discontinua, vista la crescente confusione e preoccupazione sui luoghi di lavoro».
«Una situazione - aggiungono - ulteriormente aggravata dalle incertezze per il futuro del comparto, anche in considerazione della probabile quanto necessaria riforma della bonifica calabrese, sulla quale tarda ad avviarsi un concreto confronto regionale con le scriventi. Pertanto, con la presente, si chiede un celere intervento da parte della Regione Calabria, al fine di evitare ulteriori iniziative sindacali sul territorio e disagi che rischiano di generare altre tensioni tra le maestranze e maggiori difficoltà al sistema della bonifica sennonché all’intero comparto agricolo calabrese».