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Stop agli atti intimidatori per forzare le scelte degli amministratori

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CORIGLIANO - ROSSANO - Le Istituzioni incontrano gli studenti del polo liceale San Nilo per affrontare il tema delle intimidazioni ai danni degli amministratori locali. L’iniziativa rientra nel progetto più ampio di sensibilizzazione sugli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali rivolto alle scuole secondarie di secondo grado individuate, in ciascuna realtà territoriale, dal Ministero dell’Istruzione.

Valorizzare l’importanza della partecipazione all'organizzazione politica, economica e sociale degli enti locali, coinvolgendo i giovani attraverso la conoscenza del ruolo e delle finalità delle istituzioni, è lo scopo di questi appuntamenti. Nodo centrale il tema della necessità di una classe dirigente che possa contare su Istituzioni e amministratori che non si pieghino alle logiche corrotte e distorte di certe organizzazioni a delinquere.

La scelta è caduta sul polo liceale di Corigliano Rossano in ragione del numero sostanzioso di studenti ma anche, e questa è la nota dolente, in base ai numeri legati alla criminalità del territorio. Presenti, tra gli altri, il prefetto Vittoria Ciaramella, il sindaco Flavio Stasi e la presidente della Provincia Rosaria Succurro.

Ogni amministratore ha spiegato il proprio ruolo verso la comunità, compiti e doveri. C’è stato spazio anche per il vissuto personale.

“Io per prima - ha raccontato la presidente della Provincia Succurro - sono stata vittima di atti intimidatori. Quando mi sono candidata a sindaco di San Giovanni in Fiore, sul tergicristalli della mia auto ho trovato una busta con dentro dei proiettili. Un chiaro messaggio con cui mi invitavano a fermarmi. A desistere. Invece sono andata avanti con coraggio e determinazione e adesso sono alla presidenza della nostra Provincia”.

La partecipazione dunque come salvaguardia della democrazia e garanzia della libertà di chi governa senza lo spettro delle intimidazioni che nascono dalla volontà criminale di forzare le scelte degli amministratori per interessi personali.

Valentina Beli
Autore: Valentina Beli

“Fare il giornalista è sempre meglio che lavorare” diceva con ironia Luigi Barzini. E in effetti aveva ragione. Per chi fa questo mestiere il giornalismo non è un lavoro: è un’esigenza, una passione. Giornalista professionista dal 2011, ho avuto l’opportunità di scrivere per diversi quotidiani e di misurarmi con uno strumento affascinante come la radio. Ora si è presentata l’occasione di raccontare le cronache e le storie di un territorio che da qualche anno mi ha accolta facendomi sentire come a casa. Ed io sono entusiasta di poterlo fare