La denuncia: Se i servizi non vengono erogati il Consorzio di bonifica non può pretendere alcun pagamento
L'ex sindacalista Franco Le Pera contesta le richieste di pagamento formulate dall'ente consortile di Trebisacce
CORIGLIANO-ROSSANO - Politica, Consorzio di bonifica, i cittadini che devono pagare senza riceverne un beneficio. Il sistema è diventato disgustoso. Ha lanciare l’accusa è l’ex sindacalista, Franco Le Pera, che attraverso una nota stampa interviene a proposito delle richieste formulate negli ultimi tempi dal Consorzio di Bonifica ionico, riguardo contributi da pagare all’ente senza che quest’ultimo, ed è questo il pensiero di Le Pera, offra alcun beneficio ai contribuenti.
«Nonostante si faccia riferimento al R.D. 13 febbraio 1933 n. 215 recante "Nuove norme per la bonifica integrale" – scrive l’ex sindacalista - che statuisce che i proprietari degli immobili siti nel comprensorio che traggono beneficio sono tenuti al pagamento di una contribuzione nei confronti del Consorzio bonifica , i nostri politici calabresi hanno approvato una legge, secondo la quale si devono pagare le spese afferenti i contributi consortili, indipendentemente dal beneficio fondiario».
A giudizio di Le Pera la legge regionale «è stata una vera ingiustizia messa nelle mani di gente senza scrupoli ed è diretta principalmente a rastrellare soldi ai cittadini che non hanno mai conseguito dei benefici consortili». L’ex sindacalista interviene in merito perché lui è direttamente interessato nella vicenda: «Sono proprietario di un piccolo appezzamento di terreno nel comune di Corigliano-Rossano - spiega Le Pera - privo di impianto irriguo consortile. Tempo fa avevo richiesto ad un impiegato del Consorzio di Cantinella l’allaccio alle acque irrigue del Consorzio. L’impiegato - prosegue Le Pera - mi richiedeva il foglio di mappa e la particella e precisava che per avere le acque irrigue e quindi il beneficio da parte del Consorzio avrei dovuto attraversare la strada comunale e più proprietà private, tutto a spese mie. Visti i costi esorbitanti ho rinunciato ma, mio malgrado, da quel momento sono diventato un socio consorziato a tutti gli effetti senza mai aver completato alcuna richiesta ed aver tratto quindi alcun beneficio dal sopracitato ente (carrozzone). Le richieste di pagamento, sebbene esigue da parte del Consorzio di Bonifica continuano ad arrivare , di anno in anno, sempre puntuali. Tali condotte da parte dell’ente Consorzio di bonifica – afferma ancora - le considero pagamenti ingiustificati. Non digerisco più questo sistema e non consento più al consorzio di bonifica di continuare a essere arrogante nonostante in data 13/12/2021 la Commissione Tributaria Provinciale di Cosenza ha ritenuto illegittimo uno dei tanti pagamenti che mi erano stati addebitati. Prima indirizzavano al sottoscritto il pagamento, successivamente hanno iniziato ad indirizzare il pagamento a mia moglie perché siamo comproprietari. Un comportamento del genere lo considero un vero e proprio sopruso nei confronti dei cittadini come me. Penso di non essere l’unico cittadino a subire ciò. Voglio sottolineare, in questo mio sfogo attraverso la stampa che la Suprema Corte evidenziando la necessità di un vantaggio diretto e specifico per il singolo cespite, ha stabilito che la sussistenza del beneficio (che deve essere specifico e diretto, anche se non immediato) deve essere provato necessariamente dal consorzio che richiede il pagamento dei contributi consortili (Corte di Cassazione n. 8960 del 14 ottobre 1996 e n. 654 del 18 gennaio 2012). Voglio ricordare ciò -così termina Le Pera - a qualche smemorato di politico che consente a questi enti di prelevare ingiustamente soldi dalle tasche dei cittadini, che senza beneficio non devono chiedere soldi».