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Lotto, scommesse e slot machine: alcuni vincono tutti gli altri restano in mutande

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CORIGLIANO-ROSSANO - È Cariati il comune della Sibaritide più baciato dalla dea della fortuna. Prosegue la nostra inchiesta sul giro d’affari che ruota attorno al gioco d’azzardo (leggi qui la prima puntata: tutte le cifre da capogiro della Sibaritide-Pollino) e proprio la cittadina delle otto torri si aggiudica il gradino più alto del podio, facendo registrare una vincita pro-capite di 1060,22 euro. Segue Crosia con 1026,66 euro a testa vinti in un anno mentre Corigliano Rossano si piazza al terzo posto con 930 euro.

Il Calimero della situazione, il meno fortunato al gioco e forse più fortunato in amore, volendoci consolare con il noto proverbio, è invece il comune di Trebisacce, che totalizza una vincita complessiva a persona di 620 euro. Totazlizza invece un bottino di 767 euro un cittadino di Castrovillari mentre porta a casa 650 euro un residente di Cassano Jonio. Tesoretto niente male se si considera che a Cosenza la vincita pro-capite si attesta intorno agli 850 euro.

Resta chiaro il fatto che queste cifre appartengono alla pura statistica dal momento che non tutti i residenti, sui quali invece è stata fatta la divisione al livello trasversale, giocano alla lotteria, alle VLT oppure scommettono all’Ippica e alle tante tipologie di gioco proposte dal mercato. Dunque se da una parte c’è qualcuno che ride, dall’altra c’è qualcuno che piange. E in certi casi le lacrime sono davvero amare perché il vizio del gioco li ha ridotti in mutande.

Sono dati che fanno discutere all’alba della proposta di legge n°107 che lunedì 12 dicembre verrà portata sul tavolo del Consiglio regionale e che di fatto, qualora dovesse essere approvata, azzererebbe le distanze e i limiti orari di apertura delle sale giochi e scommesse. In tal caso andrebbe a delinearsi un mondo sotto sopra con una legge che anziché mettere dei paletti e cercare di regolamentare al massimo l’universo complesso del gioco d’azzardo, potrebbe alimentare un pericoloso far west.

Pur volendo mettere da parte le logiche dei numeri, che ovviamente si traducono in denaro e storie a chiari scuri di gente che ride oppure che piange ridotta sul lastrico, c’è un aspetto che attiene alla salute e che non può essere ignorato. Lo spettro della ludopatia fa capolino ogni qual volta ci imbattiamo nei percorsi di quelle persone che non sanno dire basta e che puntano fino all’ultimo centesimo nella speranza di rifarsi e che invece entrano in quello spietato effetto loop che li porta dritti al verde. «È ora che in Calabria si cominci a fare sul serio nella lotta contro le dipendenze e in particolare di quelle subdole ma non meno pericolose come quelle da gioco d’azzardo – ha tuonato Squillaci della Federazione Italiana Comunità Terapeutiche -  facendo davvero fronte comune, senza sconti o interessi di parte».

Facendo le dovute proporzioni fra il numero reale (non statistico!) delle persone che giocano e le vincite riscosse, il margine dei soldi in entrata a confronto di quelli in uscita è sempre troppo poco. In soldoni quello che rientra nelle tasche di chi gioca è di gran lunga inferiore a quanto viene sborsato. Lo Stato si trova tra incudine e martello. Da una parte il gioco d’azzardo frutta all’erario, contando solo la Sibaritide, oltre 21 milioni e mezzo di euro netti (togliendo ovviamente i soldi che vengono "restituiti"). Dall’altra questo gettito miete sempre più vittime malate di gioco. Da un lato il profitto, dall’altro l’etica: due mondi paralleli che non si incontrano mai.  

Valentina Beli
Autore: Valentina Beli

“Fare il giornalista è sempre meglio che lavorare” diceva con ironia Luigi Barzini. E in effetti aveva ragione. Per chi fa questo mestiere il giornalismo non è un lavoro: è un’esigenza, una passione. Giornalista professionista dal 2011, ho avuto l’opportunità di scrivere per diversi quotidiani e di misurarmi con uno strumento affascinante come la radio. Ora si è presentata l’occasione di raccontare le cronache e le storie di un territorio che da qualche anno mi ha accolta facendomi sentire come a casa. Ed io sono entusiasta di poterlo fare