In questo momento a Co-Ro ci sono a terra 300 tonnellate di monnezza: situazione allarmante
Solo per smaltire l’indifferenziato in strada occorrerebbero almeno tre giorni di lavoro a pieno regime dell’impianto di trattamento di Bucita. Occorre un piano di intervento straordinario. E occorre l’intervento di tutti: Comuni, Ato e Regione
CORIGLIANO-ROSSANO – La sensazione è che senza un produttivo lavoro di squadra, in un momento in cui non si possono chiedere ulteriori sacrifici ai cittadini (di nessun tipo), da questa ennesima ed epocale emergenza rifiuti non ne usciremo facilmente. Anzi, è probabile che potrebbe perdurare ancora a lungo creando disagi e imbarazzo, soprattutto alle grandi città dove la raccolta differenziata non è ancora a livelli rassicuranti tali da evitare l’accumulo di rifiuti lungo le strade.
È il caso di Corigliano-Rossano dove in questo momento rimangono a terra oltre 300 tonnellate di monnezza puzzolente. Una quantità enorme che potrebbe addirittura quadruplicarsi nei prossimi giorni se non verranno assunte delle decisioni drastiche. Per rendere l’idea di quanta spazzatura stiamo parlando, basti pensare che, a pieno regime, l’impianto di trattamento dell’indifferenziata di Bucita potrebbe oggi accogliere un quantitativo pari a circa 130 tonnellate al giorno.
Insomma, solo per smaltire la spazzatura presente al momento sulle strade della terza città della Calabria occorrerebbero quasi tre giorni in cui il centro consortile, su cui afferiscono i 35 comuni dell’Aro della Sibaritide, dovrebbe lavorare esclusivamente i rifiuti provenienti da Co-Ro.
Quali sono le cause di questa emergenza? Non una ma innumerevoli: dalla mancanza di impianti di conferimento finale degli scarti (discariche/inceneritori) alla carenza di risorse economiche per finire alla perenne litigiosità delle componenti istituzionali che reggono in piedi il sistema rifiuti. Regione, Provincia, Ato Cosenza e Comuni in merito alla questione rifiuti hanno smesso di dialogare e quindi di collaborare con il fine ultimo di trovare una soluzione.
Ognuno esula dalle proprie responsabilità perché decidere significherebbe indicare il sito di una nuova discarica (che nessuno vuole) e, soprattutto, significa assumersi responsabilità che – in realtà – nessuno vuole assumersi. A dire il vero, a tal riguardo, il comune di Corigliano-Rossano è stato tra i pochi a non tirarsi indietro dai doveri. Proprio due giorni fa il sindaco Stasi ricordava come l’Amministrazione comunale ionica sia stata l’unica che per far fronte all’emergenza ha attivato subito gli impianti cittadini (quello pubblico e quello privato), ha messo in piedi un centro per stoccare temporaneamente le ecoballe e ha attivato il centro di costo. Su 140 comuni della Provincia di Cosenza e sui 400 calabresi è stato l’unico a muovere le pedine sullo scacchiere. Purtroppo, però, Co-Ro continua a rimanere il più penalizzato dall’emergenza rifiuti: più di tutti gli altri comuni.