Corigliano-Rossano, supermercati travolti dal caro energia: «Bollette triplicate del 300%»
Il titolare di un noto esercizio commerciale della città, Paolo Avino: «Senza un’inversione di rotta faremo la fine della Grecia». Il raffronto tra agosto di quest’anno e agosto 2021 è impressionante
CORIGLIANO-ROSSANO - «Se continuiamo così, faremo la fine della Grecia». Non ha dubbi Paolo Avino, uno dei due titolari di una nota catena di supermercati di Corigliano-Rossano. L’esercizio commerciale porta il marchio di una grande catena di distribuzione, ma dentro ci trovi una città intera. Da sei anni l’attività garantisce lo stipendio ad una media di 14 dipendenti e relative famiglie. Pur entrando in un supermercato, l’aria che si respira è quella di casa. Un’attività sana, che ha sempre potuto pagare tutto e tutti: dipendenti, fornitori, bollette.
«Da oggi - confessa Paolo - questa garanzia non c’è più. Il caro energia, a dirla tutta, è iniziato circa un anno fa, ma adesso ha raggiunto livelli insostenibili». Non a caso ci mostra i costi sostenuti per l’elettricità relativi al mese di agosto dello scorso anno e quelli affrontati ad agosto di questo 2022: la forbice è impressionante. Da dieci mila euro si è arrivati a poco meno di 30 mila euro. La bolletta è semplicemente triplicata.
In che modo state facendo fronte al caro energia?
«Innanzitutto ho rinunciato alle celle frigo, tant’è che non possiamo fare più giacenza». E poi ci spiega come le conseguenze di questa scelta si espandano a macchia d’olio: «Non poter stoccare gli alimenti in apposite celle frigo significa essere limitati negli ordini ed infierire anche sul lavoro dei fornitori. Tutta la filiera subisce un danno». E aggiunge: «Ho dismesso il murale dei surgelati e ho adottato i pozzetti che registrano un consumo inferiore di corrente». In ultimo un taglio anche sulle luci: «Per ogni binario di lampade ho scelto di lasciarne accesa una sì e una no, in modo alternato».
E questo basta a risolvere?
«Sono degli accorgimenti per cercare di andare avanti e garantire comunque un servizio ottimale ai nostri clienti. Abbiamo anche modificato la scelta dei prodotti da tenere tra gli scaffali, prediligendo più il secco che non necessita di frigoriferi».
E indirettamente questa strategia non modifica in un certo qual modo il carrello dei clienti?
«Certo».
Da consumatrice non ho potuto fare a meno di notare in tutti i negozi un forte caro prezzi su ogni genere di prodotto…
«Beh, l’energia aumenta per noi ma anche per fornitori e produttori. Questi rincari, per i quali a mio giudizio non esiste una reale motivazione, coinvolgono tutto il comparto agroalimentare e le conseguenze arrivano fin dentro le buste della spesa».
Che futuro intravedi?
«Per quel che mi riguarda, fino a questo primo ottobre i miei dipendenti hanno avuto la tranquillità di essere regolarmente pagati. Ma il futuro è difficile. Le imprese italiane non chiedono chissà quale aiuto o scorciatoia, vogliamo solo pagare i servizi al giusto prezzo, senza speculazioni e rincari insostenibili. Insomma, vogliamo essere messi nelle condizioni di lavorare».