Siamo alle porte di una nuova emergenza rifiuti mentre la differenziata tocca minimi storici
Il sindaco di Corigliano-Rossano e presidente dell’Aro della Sibaritide, preoccupato, scrive al Commissario Gualtieri, a Occhiuto e alla Succurro. Da 15 giorni l’impianto di Bucita non riceve più l’umido e non ci sono prospettive

CORIGLIANO-ROSSANO – Dopo un ferragosto passato tra la spazzatura probabilmente ci attende anche un Natale ed un inverno carico di rifiuti per le strade. La provincia di Cosenza e in particolare il territorio della Sibaritide e quindi anche Corigliano-Rossano stanno rimpiombando nuovamente nell’emergenza proprio nel momento in cui si stava cercando di rimarginare, con infinite difficoltà, le ferite profonde e laceranti dell’ultima grande emergenza estiva.
È da 15 giorni, infatti, che l’impianto di selezionamento di Bucita non riceve più la frazione organica dei rifiuti ma solo il talquale. Il perché è da ricercarsi nella mancanza di strategie e visione nella politica di gestione degli scarti e, di conseguenza, anche della differenziata, sia da parte della Regione Calabria ma anche degli Ambiti territoriali ottimali (Ato). Il paradosso, infatti, è che si sta ritornando lentamente alla situazione quo ante approvazione del piano rifiuti regionale quando, in pratica, la spazzatura veniva smaltita direttamente nelle discariche. Siamo lontani da questo paradosso ma la strada intrapresa è quella. Il percorso è più lento solo perché mancano le discariche di conferimento.
Insomma una situazione che sembra essere senza via d’uscita mentre in Calabria si continua a parlare (solo quello) di termovalorizzatore o dei più moderni biodigestori. Ma nella sostanza, ancora, si vede poco o nulla.
E di questo iniziano ad essere preoccupati i sindaci che con l’emergenza rifiuti (e sanitaria da essa derivante) e con le lamentele dei cittadini/contribuenti che di vedere cumuli di monnezza sotto le loro case non ne possono proprio più.
Ne sa qualcosa il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, che a tal riguardo proprio stamani ha scritto una missiva dai toni perentori e preoccupati al commissario straordinario dell’Autorità regionale dei rifiuti, Bruno Gualtieri, e per conoscenza ai presidenti della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e della provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, al prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, e ai sindaci dell’Ato Cosenza.
«La situazione che si sta determinando – scrive Stasi nella missiva – suscita enorme preoccupazione e preannunciano l’apertura di un periodo di nuova emergenza rifiuti acuta, tenuto conto del fatto che – oramai da oltre un anno – i territori rappresentati vivono un periodo di prolungata emergenza cronica, con conferimenti saltuari ed incostanti».
Stasi poi, ricorda, il “sacrificio” fatto da Corigliano-Rossano nel corso dell’ultima estate, ospitando sul proprio territorio oltre all’impianto di trattamento pubblico di Bucita, anche siti di stoccaggio temporaneo dei rifiuti imballati e l’impianto presso il quale è stata realizzata una parte del trattamento di imballaggio dei residui. Oltre alla disponibilità, data dallo stesso comune, ad ospitare il Centro di Costo dell’Ato Cosenza.
«È del tutto evidente – ricorda Stasi dopo aver snocciolato il rosario delle incombenze affrontate per mitigare l’emergenza estiva - come un nuovo blocco o rallentamento significativo dei conferimenti, come già anticipato dalle note in oggetto, di fatto catapulterebbe nuovamente la città e l’intero Aro della Sibaritide in una emergenza profonda, con il rimanifestarsi di enormi cumuli di rifiuti lungo tutto il territorio ancor prima di riuscire a bonificare totalmente quelli accumulatisi nel corso dell’ultima emergenza acuta di alcuni mesi fa. In queste condizioni – aggiunge - è fattivamente impossibile continuare ad operare tenendo al sicuro le comunità da rischi igienico sanitari; è inoltre impossibile pianificare interventi di miglioramento dei sistemi di raccolta locali ed – al contrario – tale incostanza dei conferimenti sta scoraggiando la raccolta differenziata gravando ulteriormente sul sistema rifiuti regionale sia in termini ambientali che in termini economici».
Da qui l’invito, rivolto a tutti gli organi competenti, ad «intervenire con urgenza per il superamento dell’ulteriore condizione di blocco/rallentamento dei conferimenti» sottolineando con «profonda preoccupazione» la gravità della situazione ambientale che si registra sui territori «nonostante la grande disponibilità dimostrata dall’Aro qui rappresentato e dalla città capofila».