Prima campanella, il sindaco Greco agli studenti cariatesi: «Siate campioni sui banchi di scuola e nella vita»
Il primo cittadino stamani non ha partecipato al ritono dei ragazzi tra i banchi di scuole: li incontra e promuove come modello di riferimento il campione del mondo Daniele Lavia
CARIATI – «Chissà come sarà questo nuovo anno scolastico? Alla domanda che ognuno di noi si starà facendo in questi giorni che precedono il suono della prima campanella, bisogna trovare risposte di speranza e di ottimismo. Sarà all'insegna di quella normalità tanto desiderata se tutti noi, ognuno per la propria parte, contribuiremo a renderlo tale, impegnandoci e dando il meglio di noi stessi. Ispiriamoci al giovane Daniele Lavia (nato a Cariati), tra i protagonisti dell'impresa che ha portato la Nazionale di pallavolo sul tetto del mondo: facciamo in modo di essere campioni nell'esperienza della formazione e della crescita culturale. Ogni giorno a partire da oggi, mercoledì 14 settembre».
È quanto dichiara il Sindaco Filomena Greco che questa mattina si è recata nelle scuole (infanzia, primaria e media) cittadine per portare gli auguri di un buon anno scolastico alle bambine ed ai bambini, ai giovani, ai genitori, ai dirigenti scolastici, al personale docente, educativo ed ATA.
«Nell'Amministrazione Comunale – aggiunge il Primo Cittadino – le comunità educanti alle quali siamo grati per quanto profuso in particolar modo nel corso dell'emergenza che ci auguriamo possa rimanere fuori dalle aule, troveranno sempre un punto di riferimento fermo».
«Grazie a quanti con professionalità e dedizione contribuiranno soprattutto a ribaltare, per la prossima fase di verifica, i recentissimi risultati delle prove Invalsi che ancora una volta purtroppo vestono la maglia nera per analfabetismo funzionale e deficit nell'apprendimento di italiano, matematica e inglese».
«Siamo pienamente convinti – conclude – che la Scuola debba essere terreno fertile per formare cittadini consapevoli, responsabili e capaci di utilizzare la conoscenza e la cultura come antidoto all'ignoranza e ad ogni altra devianza sociale, contribuendo così alla crescita delle nostre comunità».