Il caso aule alla "Levi" si trasforma in protesta: mercoledì sit-in dei genitori
Una rappresentanza dei genitori dell'istituto scolastico di Corigliano-Rossano vuole chiarimenti: «Da quattro mesi staimo attendendo di conoscere le motivazioni per le quali alcune aule sono state trasferite dai "Giuseppini"»

CORIGLIANO-ROSSANO - «Ci troviamo qui, nostro malgrado, a dover manifestare per una scelta della nostra amministrazione, tra l'altro giunta in extremis a pochissimi giorni dall'inizio della scuola, che penalizza ancora una volta gli alunni della "Carlo Levi'. Ancora una volta perché sono stati privati, per lungo tempo, della palestra scolastica per lasciare spazio all'hub vaccinale, oltre il tempo inizialmente previsto e per il quale la palestra era stata magnanimamente concessa dalla nostra Dirigente D'Alessandro».
Parte da qui una comunicazione a firma della rapprentanza dei genitori della "Carlo Levi" con la quale annunciano un sit-in di protesta per il prossime mercoledì 14 settembre proprio davanti ai cancelli della scuola. Le motivazioni sono note e risapute (ne abbiamo parlato qui) e si vanno ad infrangere sulle scelte adottate dall'Amministrazione comunale a guida Stasi che ha deciso di trasferire - anche per quest'anno - parte delle aule dell'istituto all'interno del plesso dei Giuseppini del Murialdo.
«A distanza di 4 mesi da quando la "problematica classi" è stata portata all'attenzione del Comune - aggiunge la rappresentanza dei genitori - arriva questa determinazione che vuole risolvere il problema allontanando ancora per un anno 4 classi dalla sede centrale, con tutte le criticità già evidenziate nella lettera aperta congiunta di docenti e genitori, determinando evidenti problemi di sicurezza in primis per gli alunni».
«Siamo qui per capire - prosegue la nota - per avere trasparenza e per chiedere una motivazione, che si possa definire tale, su una decisione che ci convince poco, o per nulla. E siamo qui, a chiedere ancora una volta un incontro con il Sindaco e gli Assessori di competenza; un incontro che è già stato richiesto, da genitori e docenti, con la lettera aperta del 6 settembre scorso, al quale non si è avuto riscontro».