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È più vicina l'America all'Italia che la Calabria... alla Calabria! Lamezia (nonostante tutto) è un miraggio per la Sibaritide

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CORIGLIANO-ROSSANO – Boston-Rossano un viaggio nelle radici che si è trasformato in un viaggio folle per una giovane coppia statunitense figlia di genitori calabresi emigrati. I due, Emilio e Cristèl sono venuti in Italia per trascorrere una settimana nella terra dei padri. La meta era la Sibaritide nel capoluogo bizantino, città natale del papà di Emilio. Un viaggio pianificato in ogni dettaglio grazie anche alle tante e utili informazioni che si riescono a reperire attraverso il web.

Partenza dal Logan International di Boston alle 17:55 per un volo lungo 8 ore sull’Atlantico, direzione Roma Fiumicino con arrivo alle 8:05 del giorno successivo. Da qui la scelta: noleggiare un’auto e fare Roma-Rossano in macchina (5 ore di viaggio) oppure optare per la combinazione aereo-bus navetta. Un americano che non conosce i guai dell’Italia e soprattutto della Calabria spara spedito sulla seconda opzione. Apparentemente più comoda. Alle 9.20 coincidenza da Fiumicino su Lamezia Terme e da lì l’autobus per la Sibaritide. Totale durata del viaggio 13 ore e 25 minuti… sulla carta!

Perché poi la realtà per Emilio e Cristèl è stata ben altra. Tutto bene, anzi benissimo da Boston fino a Lamezia terme. Un viaggio senza intoppi, nonostante le tantissime defezioni che durante l’estate si sono registrare sui voli nazionali. Alle 10.30, come da programma, la coppia era al gate d’uscita dell’aeroporto internazionale calabrese. Ignari che per loro la disavventura più grande era alle porte, si trascinano le valigie sotto il sole cocente fino alla pensilina del bus. Primo intoppo: la “fatidica” coincidenza con l’aereo da Roma non c’era. O meglio, c’era ma avrebbero dovuto attendere altre 2 ore e mezza prima di salire su quei bus dalla livrea coloratissima che li avrebbe portati a destinazione.

Poco male, sei in ferie, ne approfitti per prendere tutto con filosofia e trascorrere il tempo nel duty free dell’aeroporto di Lamezia Terme, magari per iniziare ad acquistare qualche ricordo del viaggio (a proposito, suggeriamo di realizzare qualche gadget che raffiguri i bus turistici calabresi!). È quello che fanno Emilio e Cristèl. Passano le ore, arrivano le 13. Il bus è puntuale, pagano il ticket e s’imbarcano.

«Path is a real madness!» ci ha detto Emilio che una volta messo piede a Rossano, insieme alla sua Cristèl, si è ripromesso che il viaggio di ritorno se lo sarebbe fatto in macchina. Il tragitto è una follia, è vero! Perché non solo il “bus straordinario” ha impiegato quasi 4 ore, invece che le 2 e 40 canoniche (per 160km!) da Lamezia fino alla Sibaritide, quanto i contrattempi per strada sono stati troppi: dal traffico agli incidenti al caldo asfissiante nella corriera.

Tutti imprevisti che ci stanno e che non sono imputabili a nessuno se non alle carenze infrastrutturali croniche della nostra Calabria e a quel gap di mobilità che sta creando un divario sempre più ampio tra l’area occidentale (più evoluta e con più servizi) e quella orientale, che continua a viaggiare su onirico ciuccio nonostante le tante e buone intenzioni ed iniziative istituzionali.

Impiegare più di sei ore (esclusi tempi morti di attesa, perché altrimenti sarebbero molti di più) da Roma a Corigliano-Rossano, utilizzando l’aereo, quando ce ne vogliono appena 8 dall’America in Italia, è una pillola che la si può indorare quanto si vuole ma è pur sempre un amaro stato di fatto.

Le tratte ferroviarie a lunga percorrenza sono una chimera e tolto il Frecciargento Sibari-Bolzano, che non lascia molte alternative, c’è il deserto.

Ci sono le strade ma anche quelle, soprattutto lungo la costa jonica, sono una vergogna per come sono ridotte, in un territorio che non vive solo di turismo!

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.