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Via Cerasaro, una lunga (e triste) telenovela. I residenti: «Paghiamo noi la bonifica»

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CORIGLIANO-ROSSANO – C'eravamo illusi del fatto che una storia di umanità e senso civico potesse avere avuto un lieto fine. Non è così. Su via Cerasaro le polemiche continuano e sfiorano, ora, termini e modalità da carta bollata. C'è qualcosa che non va. Al netto della verità dei fatti è necessario la dignità di un uomo e la sua storia personale. 

A seguito delle posizioni espresse dal sindaco Stasi attraverso un post sui social, appena ieri sera, e di cui vi abbiamo parlato nell'edizione di stamani, registriamo adesso la visione dei fatti - attorno a questa vicenda triste - del comitato cittadino e di Lenin Montesanto, interprete e portavoce della protesta che in via Cerasaro dura ormai da tre anni.

«Lei li chiama “riflettori da cui stare lontani”, noi la chiamiamo trasparenza, che (cosa che lei fa finta di non sapere sin dalla sua elezione) in Italia resta un dovere costituzionale delle pubbliche amministrazioni ed un diritto delle cittadinanze a conoscere sempre e comunque cosa e come il sindaco, gli assessori e gli uffici svolgono la loro funzione pagata dalla comunità e come spendono le risorse di tutti. Lei li chiama “rapaci”, noi li chiamiamo cittadini che ci mettono nome, cognome e faccia e che denunciano nelle sedi competenti i ritardi, l’indifferenza e le sistematiche omissioni della pubblica amministrazione rispetto alla violazione della dignità umana, come quella del signor M.F. e rispetto fatti e circostanze inoppugnabili ed inconfutabili. Lei lo boccia come “comitato ad hoc per far diventare la cosa più virale, visto che siamo in campagna elettorale” (ma in realtà non lo siamo né noi, né lei per fortuna), noi lo chiamiamo e consideriamo uno dei più importanti strumenti di partecipazione attiva e protagonista alla vita democratica di una comunità locale. Lei dichiara di vergognarsi solo di aver pensato di poter accorgersi dopo tre anni di una persona lasciata in una casa-discarica (così come invece non hanno fatto i residenti denunciando e invocando l’intervento delle autorità) e di dover emettere, così come hanno fatto e fanno invece tantissimi altri sindaci meno parolai e più decisionisti di lei (senza necessità di “eserciti e nuclei speciali”); noi invece ci vergogniamo di un sindaco che di fronte all’evidenza, invece di ammettere ritardi ed omissioni e di chiedere scusa o anche solo di agire in silenzio, continua ad omettere la verità dei fatti e pensare di poter continuare a fare di notte su Facebook l’attore comico a capo di una compagnia di improvvisati teatranti dell’incompetenza».

È quanto dichiara proprio Lenin Montesanto, in rappresentanza del Comitato civico per la tutela della dignità, della salute, della sicurezza e della libertà delle persone e degli animali in Via Cerasaro, nel Centro Storico di Rossano, una cui nutrita rappresentanza, accompagnata anche dai consiglieri comunali Adele Olivo e Francesco Madeo («definiti da Stasi “politicanti di turno”») è stata ricevuta in comune e positivamente e finalmente ascoltata e confortata dall’assessore alla trasparenza amministrativa («appunto!»), agli affari legali e generali ed alla polizia locale Mauro Mitidieri «che l’intero quartiere ringrazia anche pubblicamente per la sensibilità, la disponibilità e l’onestà intellettuale dimostrate rispetto all’intera vicenda, in particolare rispetto all’urgenza di intervenire sull’emergenza igienico-sanitaria denunciata e documentata da tre anni, diversa, distinta e separata dalla vicenda sociale del signor M.F., comunque lasciato in quella casa-discarica».

«Stasi finge di non sapere nulla della riunione con Mitidieri» denuncia ancora Montesanto. «Stasi fa finta di non sapere (così come abbiamo invece riferito sia durante che dopo la riunione) che lo stesso inquilino della casa-discarica, amico del Comitato, M.F., è stato da noi direttamente invitato a recarsi assieme a noi in comune per l’incontro di ieri. Così come il sindaco finge - aggiunge - di non sapere che nel corso dell’incontro proficuo con l’assessore Mitidieri abbiamo riferito della massima disponibilità (del resto mai verificata ed accertata direttamente dal comune fino ad oggi) a far ripulire la propria casa trasformatasi in discarica a danno della saluta pubblica».

Tra le altre accuse rivolte a Stasi c'è quella di µnegare l'emergenza igienico-sanitaria del quartiere». «Il sindaco - scrive ancora Montesanto - omette ancora una volta di ammettere, così come Stasi sta facendo dall’inizio delle nostre denunce, l’esistenza di una emergenza igienico-sanitaria a Via Cerasaro con la presenza di una bombola di gas in precarie condizioni e di un quartiere che chiede giustizia, al contrario di quanto invece correttamente emerso e condiviso nell’incontro con l’assessore Mitidieri».

E infine la notizia - altro inedito dell'ennesimo risvolto della storia: «Il comitato pacherà le 1.300 euro per la bonifica della casa-discarica». «Non solo - conclude Montesanto - va davvero oltre ogni immaginazione anche solo pensare di far firmare un contratto con addebito di 1300 euro più iva ad una persona con un minimo reddito di cittadinanza, che così come emerge dalle tante relazioni dei servizi sociali e per sua stessa ammissione necessita di importanti e durature cure di disintossicazione e che in quella casa-discarica, in cui permane quella bombola pericolosissima, è sprovvisto di qualsiasi elettrodomestico, così come di un letto, di un  bagno o di un divano degni di questo nome, adeguati a garantirgli una vita pulita, decorosa, normale, anche all’indomani della bonifica». 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.