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L’estate jonica “disturbata” dai bang sonici: ben 5 nel pomeriggio di lunedì

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CORIGLIANO-ROSSANO – Cinque boati a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro si sono avvertiti nel pomeriggio di lunedì scorso lungo le coste, nella Piana e sulle alture della Sibaritide. Sono stati gli ultimi di una lunghissima serie di bang sonici a cui questo territorio si è abituato ma che disturbano, provocano fastidio e, ovviamente, spavento. Gli ultimi, dicevamo, dell’11 luglio scorso, poi, avvertiti in sequenza ravvicinata hanno fatto pensare che fosse qualcosa di più del solito, improvviso boato che “pioveva” dal cielo. Tant’è che molte persone in spiaggia ad un certo punto hanno preferito andar via dall’arenile mentre nelle case, il tremore dei vetri provocato dal vuoto d’aria del boato ha fatto pensare ad una scossa tellurica, duratura e persistente.

Nulla di tutto questo, il Golfo di Taranto e in particolare l’area del golfo di Corigliano-Rossano è una delle sedi di esercitazione dell’Aeronautica Militare dove i nostri top-gun testano i limiti dei loro velivoli e le tattiche di volo. Boati e strisce nei cieli (non sono scie chimiche!), di notte e di giorno. Qualche tempo fa ne avevamo parlato sulle colonne del nostro giornale (leggi qui). Spesso capita che gli aerei dell’Aeronautica Militare, durante le esercitazioni nella zona dell’alto Jonio calabrese, infrangano il muro del suono, provocando in questo modo il cosiddetto boato sonico. Ad ogni modo, saranno anche gli effetti della guerra alle porte dell’Europa, questi fenomeni di recente si sono intensificati. E, diciamolo francamente, provocano fastidio e anche reazioni. Come quella che ha portato il senatore della Lega Fausto De Angelis a presentare un’interrogazione al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, per lanciare un appello: «cambiare le rotte degli aerei dell’Aeronautica Militare».

L’interrogazione al Ministro Guerini

Il senatore della Lega Fausto De Angelis ha spiegato: «Negli ultimi 5 anni, secondo varie testimonianze, gli episodi relativi a velivoli dell’Aeronautica militare che hanno infranto il muro del suono nella zona dell’alto Jonio cosentino sono diverse decine». Tali episodi «generano un fenomeno chiamato boato sonico. Come denunciato varie volte anche dagli abitanti della piana di Sibari e del golfo di Corigliano, questi fenomeni avvengono durante esercitazioni programmate dall’Aeronautica militare» e «si ripetono con un’alta frequenza da diversi anni, e generano grande preoccupazione tra la cittadinanza».

L’appello del senatore leghista prosegue così: «È appurato che le esercitazioni si svolgono in piena aderenza alle norme e alle procedure previste, in particolare nei limiti procedurali, temporali, geografici e di quota». Per questo motivo, Fausto De Angelis ha chiesto al ministro della Difesa Lorenzo Guerini se «intenda adottare iniziative di sua competenza al fine di verificare la possibilità di individuare rotte alternative che sorvolino territori scarsamente abitati e urbanizzati, senza inficiare la proficuità delle esercitazioni e onde ovviare alla problematica descritta».

Cos’è un bang sonico

Il bang o boato sonico, anche detto boom sonico è un particolare fenomeno che si verifica quando un aereo in volo genera una compressione dell’aria, simile alle onde generate da una nave in movimento in acqua, e poi aumenta la sua velocità fino a “rompere” l’aria, determinando così l’effetto di una onda sonora.

La velocità a cui si verifica il boato sonico si chiama Mach 1 (numero che identifica il rapporto tra la velocità di un oggetto che si muove in un fluido e la velocità del suono all’interno dello stesso fluido).

Questo fenomeno si può verificare anche quando l’aereo e il suono si trovano alla stessa velocità. Il boato generato può essere avvertito come più o meno violento a terra, in base alla distanza.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.