Corridoio Tirreno-Adriatico: obbligati all’ammodernamento della jonica... oppure sarà solo fuffa
Il raddoppio della galleria Santomarco tra Paola e Cosenza è determinante per connettere il porto di Gioia Tauro con la dorsale est. Lo sottolinea Rfi e lo ricordano i sindacati. Ma per farlo serve ammodernare anche la Cs-Sibari-Metaponto-Taranto

CORIGLIANO-ROSSANO – La discussione nata all’Alta velocità in Calabria potrebbe travalicare i confini del dibattito ed aprirsi prepotentemente anche sul versante nord-orientale calabrese. Quello ionico. Quello che per strategie geopolitiche ed economiche non può più rimanere area di confine.
Infatti, nella grande questione ferroviaria emerge un inedito o comunque qualcosa che fino ad oggi non era attecchita nell’opinione pubblica: il raddoppio della galleria Santomarco (il collegamento ferroviario sulla Paola-Cosenza) potrebbe essere una buona, anzi un’ottima notizia per la Calabria del nord-est. Sempre che tutto non rimanga nell’ordine della fuffa e delle promesse da marinai. A breve (si spera entro gennaio 2023), infatti, l’opera dovrebbe essere cantierizzata e una volta che i treni potranno viaggiare su doppio binario da una parte all’altra della costiera tirrenica calabrese questo consentirà di velocizzare e incrementare il trasporto di merci tra il porto di Gioia Tauro ed il resto d’Italia, soprattutto quel resto d’Italia che si collega al porto di Trieste e al bacino Adriatico che è il corridoio naturale per il transito di merci verso l’oriente.
L’incontro tenutosi nei giorni scorsi in Cittadella a Catanzaro tra il governatore Occhiuto e l’amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana Vera Fiorani ha avuto risvolti importanti. Il punto fondamentale uscito fuori dall’incontro è il potenziamento della linea che collega il Porto di Gioia Tauro, ormai il primo in Italia per 3,7 milioni di container movimentati, proprio con l’Adriatico. E l’unico passaggio per portare merci da Gioia Tauro lungo la dorsale orientale del Paese via galleria Santomarco è proprio la linea ferroviaria ionica.
La Calabria del nord-est, da eterna periferia, diventa obbligatamente strategica nelle dinamiche del Paese. “Bingo!” potrebbe dire qualcuno. Sì, se solo le buone intenzioni si riuscissero a concretizzare e soprattutto se i “desiderata” dei sempre insoddisfatti territori non prevalgano sul resto.
Secondo i sindacati, soprattutto per la Cgil, il consolidamento di un investimento certo come quello che lo Stato sta facendo proprio sulla galleria Santomarco non può rimanere una cattedrale nel deserto (tra l’altro una cattedrale che alla fine costerà quasi un miliardo e mezzo di euro). Pertanto l’idea di un potenziamento, forse addirittura di un raddoppio della ferrovia ionica Sibari-Metaponto-Taranto potrebbe diventare concreta. «Il raddoppio della Santomarco – scrive proprio stamattina il segretario regionale di Fillea-Cgil - rappresenterà uno snodo importante per il trasporto merci perché collegherà il porto di Gioia Tauro con la dorsale adriatica, tramite la linea ferroviaria Cosenza – Sibari – Metaponto. La realizzazione del raddoppio è un’infrastruttura importante non solo per la mobilità ma anche e soprattutto per lo sviluppo della nostra Regione».
Intanto la Fiorani non smentisce l’accuratezza con cui da sempre svolge il suo mandato formando dati e previsioni, ma anche moniti sulla realizzazione del progetto: «oggi la previsione per l’attivazione di questa galleria è 2029, d’altra parte è un tratto con 17 chilometri di gallerie, è un’opera complessa dal punto di vista ingegneristico e bisogna tenerne conto, ci vuole il tempo che ci vuole, lo capisco ma non abbiamo modo di essere più veloci se vogliamo attraversare le montagne. Però chiariamo che non è l’unico intervento che si sta facendo nel frattempo in Calabria: in Calabria c’è un numero significativo di investimenti in corso, non si sta trascurando nulla. Parliamo di circa 8,5 miliardi di investimenti, di cui 6,5 stanno camminando. Non si pensi che la stiamo trascurando».