«Con la desalinizzazione, in 2 anni risolviamo il problema siccità alla radice»
Lo afferma Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild Spa, la società che sta costruendo il 3° megalotto della SS 106 Roseto-Sibari

CORIGLIANO-ROSSANO – L’ingegno italiano esce fuori in modo tempestivo ogni volta che un’emergenza suona alla porta, quella più imminente che sta prendendo proporzioni quasi catastrofiche è sicuramente la carenza di acqua.
Tutti sapevamo che l’acqua prima o poi avrebbe assunto il valore dell’oro, ma finchè l’Italia non ne risentiva pesantemente, sembrava un problema lontano, estraneo alla nostra economia. Adesso non solo la carenza idrica colpisce il nord Italia, o la Sicilia che da sempre ne soffre, ma anche la Calabria inizia a risentirne. Anche nella Sibaritide comuni come Terranova da Sibari, hanno richiesto lo stato d’emergenza.
La desalinizzazione è una soluzione e ne fa bandiera l’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini, l’azienda che sta costruendo il 3° megalotto della SS 106 Roseto-Sibari. Il nome del progetto è “Acqua per la vita” e il costo per realizzarlo si aggira intorno 2-3 miliardi di euro e in 2 anni assicura Salini, il problema è risolto almeno alla radice. Non diventeremo magari come Israele che è ormai Paese leader della desalinizzazione nel mondo, ma certamente bisogna iniziare a mettersi in gioco e fronteggiare la siccità.
Certamente Webuild che opera nel settore della desalinizzazione da anni, attraverso la Fisia Italimpianti Spa, costruendo desalinizzatori in posti dove la carenza idrica è regola, come ad esempio, la penisola arabica.
Salini non perde tempo e nel progetto, mette insieme know-how dell’azienda, fondi Pnrr e tutto il meccanismo di piccola media impresa che fa grande il sistema produttivo italiano, calcolando anche l’impiego di 10 mila unità per ogni 20 dissalatori circa. Non esclude neanche la partnership con Cassa Depositi e Prestiti.
L’Ad di Webuild auspica di raggiungere così almeno il 56% di acqua dissalata prodotta in Spagna, rispetto a quella prodotta in Italia che è di appena il 4%, infatti per l’acqua trasportata su nave paghiamo fino a 14 euro, rispetto a quelli standard di 2 e i 3 euro al metro cubo se la producessimo in casa.