Ad Albidona sono stati raccolti rifiuti abbandonati da 50 anni
Nel centro dell'alto Jonio cosentino, divenuto modello virtuoso per le buone pratiche della differenziata, un gruppo di volontari ha ripulito un deposito (abusivo) di rifiuti abbandonati

ALBIDONA - Rifiuti abbandonati da quasi 50 anni sono stati recuperati da un gruppo di cittadini attivi di Albidona. Presso Piano della Giumenta, come in molti comuni montani del territorio, esiste un muraglione di cemento armato, sormontato da una ringhiera, sorto decenni or sono con una funzione di contenimento del terreno.
Nel caso specifico il muraglione che sorge in Piano della Giumenta, in prossimità dell’ingresso all’amena cittadina di Albidona, genera un dislivello che va dai 6 ai 15 metri.
Per moltissimo tempo, a partire dagli anni ’70, numerosi incivili hanno utilizzato quel luogo come sito per abbandonare indiscriminatamente rifiuti, materiale di risulta derivanti da opere edilizie, vestiti, scarpe e quant’altro. Sono stati rivenuti addirittura cartelli stradali e guardrail.
La prassi era semplice: buttare tutto oltre la ringhiera, lontano dagli occhi e dalle coscienze.
A datare i rifiuti anche la presenza di bottiglie, vuote ovviamente, di un liquore che si consumava in zona oltre 5 decenni fa, la quali hanno riposato, insieme ad altri rifiuti d’annata, sul questa sorta di fondovalle artificiale.
Eppure Albidona è una realtà che si distingue in positivo per la racconta differenziata "porta a porta", raggiungendo una percentuale pari all’81%, risultato che la pone tra i comuni più virtuosi dell’intera Calabria. Tuttavia questo deposito di spazzatura, che si estenderebbe per una lunghezza di circa 120 metri, esisteva da tempo.
Ad intervenire è stato un gruppo di cittadini attivi, che ha provveduto a ripulire i primi 50 metri del sito, che a quanto pare non sarebbe l’unico della zona, dato che esistono altri muraglioni similari dai quale negli anni si sarebbe consumato lo stesso tipo di attacco all’ecologia e alla salute.
Nei giorni scorsi quindi il primo intervento: all’opera circa 25 volontari, con un’età compresa tra i 17 e i 70 anni, che hanno operato un’intera mattinata.
Piena collaborazione da parte dell’Amministrazione comunale albidonese, che ha messo a supporto dei volontari un camioncino attrezzato, un operaio a disposizione e le buste per la raccolta.
Non è mancato neppure il supporto da parte degli imprenditori del territorio: le imprese Mapei e la Leonardo Laino, hanno di fatto sponsorizzato l’iniziativa, permettendo che la stessa si svolgesse in sicurezza, fornendo abbigliamento, strumenti per la racconta, viveri e bevande.
Sono stati raccolti oltre 30 sacchi di grande formato, più molta ferraglia e rifiuti ingombranti, ma a quanto riferito dai volontari non si tratta neppure del 10% del materiale presente sul sito.
Anche se nella seconda metà di agosto è prevista una nuova iniziativa similare, appare evidente come il pur lodevole lavoro dei volontari non possa essere sufficiente e risolutivo. Gli stessi hanno posto in essere questa azione anche e soprattutto per accendere i riflettori sulla questione, perché a quanto pare questo lancio indiscriminato di rifiuti dalle ringhiere dei muraglioni presenti, non solo sul territorio di Albidona, continuerebbe ancora oggi ad opera di alcuni incivili.
Serve, come sempre in questo caso, un’azione di tutela e prevenzione, oltre ad una bonifica incisiva, anche perché, a quanto riferito, sotto il primo strato di rifiuti, parzialmente raccolti, ce ne sarebbe uno costituito da materiale di risulta che potrebbe a sua volta coprire altri rifiuti.
Albidona dunque, tanto negli ottimi risultati raggiunti nella raccolta differenziata, tanto nel sostegno delle istituzioni e del mondo delle imprese, tanto nell’azione da parte della cittadinanza attiva, dimostra di essere una comunità attenta al tema del rispetto ambientale ed ecologico. Pertanto, proprio in funzione di questa sensibilità, urge un’azione che possa permettere di intervenire, anche con una serie di azioni di monitoraggio e di sanzioni, su quei pochi, che con la loro inciviltà, purtroppo fanno la differenza… in peggio.
Il messaggio da parte dei volontari è stato molto chiaro: «Noi ci siamo. Ci siamo sporcati le mani sotto al sole ingoiando puzza e polvere, ma vogliamo che questa giornata non sia fine a sé stessa. Vogliamo un impegno concreto da parte di istituzioni e popolo, perché non siamo sostenibili e non possiamo più permettercelo. Bisogna dare vita ad un tavolo di discussione sulle tematiche ambientali che arrivi a soluzioni concrete come fototrappole, controlli, sanzioni, campagne di sensibilizzazione».