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Viaggiare in treno sullo Jonio, da Rocca Imperiale a Reggio Calabria una sola biglietteria

3 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – L’articolo sulle biglietterie mancanti nelle stazioni ferroviarie di Co-Ro (leggi qui), ha suscitato un enorme interesse tra i lettori dell’Eco dello Jonio, scatenando tanti dubbi e opinioni diverse, in merito alla questione.

Pareri anche discordi che, come sempre succede davanti ad un disservizio, scatena la caccia al colpevole, reazione naturale da parte di persone che lavorano, pagano le tasse e risiedono in un vasto territorio quale quello di Co-Ro.

La terza città della Calabria che, ammettiamolo, faticosamente si sta facendo largo tra i centri urbani senior calabresi più importanti, si trova come in questo caso, con un abito nuovo, ma con la biancheria vecchia e rattoppata sotto.

Andiamo in fondo alla questione, per capire di chi sia in effetti la responsabilità sulla mancanza di biglietteria nelle due stazioni di Corigliano-Rossano e da quanto appuriamo, lo stesso disservizio, si presenta a Sibari, dove almeno un Frecciargento fa un pit-stop.

Spulciando i contratti di servizio vari e chilometrici, individuiamo gli attori principali per ciò che riguarda l’organizzazione della rete Trenitalia nella regione, che sono Trenitalia appunto e l’ArtCal, l’Autorità di Regolazione dei trasporti della Regione Calabria. Il prodotto è il contratto di servizi 2018-2032, attraverso il quale riusciamo ad individuare la regolamentazione tra le parti, su ciò che riguarda la biglietteria nelle stazioni.

Inoltre dalle tabelle ufficiali, scopriamo che sulla costa jonica esiste solo una biglietteria con un omino in servizio in carne e ossa per 5 giorni a settimana, quella della stazione di Catanzaro Lido, per il resto le altre otto sparse sul territorio regionale, si trovano tra le zone centrali e il Tirreno. Risulta tra le altre informazioni ricavate dal documento, che stazioni come quelle di Sibari, Corigliano e Rossano, Cariati e via di seguito, sono dotate di biglietteria ticket self-service.

La Regione Calabria paga Trenitalia, per i servizi resi su tutto il territorio. In merito all’erogazione di biglietti, premesso che la società punta tutto sui ticket elettronici, nei termini contrattuali previsti nel Piano di intervento vendita ed informazioni al paragrafo 4, “ricerca della robustezza della rete di vendita”, risulta che nelle fermate dove si registrano episodi di criminalità, si cita come esempio Melito Porto Salvo, le biglietterie non possono essere installate.

Inoltre la società prevede, quando è il caso, di inserire o la biglietteria classica - Classic store: biglietterie che si configurano come centro urbano o di attrazione turistica – o i Flagship store: biglietterie che si raffigurano come centro di interscambio, posizionate in capoluoghi di provincia/regione, per efficientare la rete qualora ce ne fosse bisogno.

Chiaramente Co-Ro, per il bacino di utenza potenziale, se ci fossero treni di linea adeguati ad una città importante in popolazione ed estensione, sarebbe sicuramente candidata all’installazione di una Classic store.

Nella sezione seconda del contratto, Tariffe e Qualita’, Art. 14 si legge: 8 - Trenitalia assicura una rete di vendita, diretta e/o indiretta in grado di rispondere adeguatamente alla domanda dei viaggiatori, anche attraverso l’estensione di progetti di digital customer experience ed integrazione multimodale. Al fine di garantire nell’arco della durata del Contratto un costante adeguato livello di dotazione della rete di vendita e d’informazione, e con riferimento al PEF che prevede un progressivo efficientamento dei costi riferiti al reticolo di vendita diretta ed un potenziamento dei canali di vendita alternativi, nonché alla luce della progressiva digitalizzazione dell’acquisto dei titoli di viaggio, Trenitalia predisporrà, entro 30 giorni dalla sottoscrizione del Contratto previa condivisione con l’ARTCal, un apposito “Piano di intervento per la vendita e l’informazione”, anche tenuto conto delle condizioni territoriali di domanda e di offerta.

Chiaramente i termini del contratto mettono in primo piano che la Regione Calabria dovrebbe chiedere maggiori servizi all’ente erogatore, Trenitalia, che dietro pagamento potrebbe farlo, ma efficientare i servizi sulla costa jonica vuol dire investire ed innovare, ed evidentemente, per la società ferroviaria il gioco non vale la candela.

Sfiducia nei confronti del territorio? Ci pare di sì, ma con i numeri non ci sono margini di errori, per cui davanti ad un centro urbano come Co-Ro, non si può restare indifferenti. I contratti parlano, in termini economici e di garanzia. I cittadini anche. E questo vale sia per Trenitalia, che per la stessa Regione Calabria.

Francesca Sapia
Autore: Francesca Sapia

Ha due lauree: una in Scienze politiche e relazioni internazionali, l'altra in Intelligence e analisi del rischio. Una persona poliedrica e dall'animo artistico. Ha curato le rassegne di arti e cultura per diversi Comuni e ancora oggi è promotrice di tanti eventi di arti visive