Il Sangiovese ha il dna Calabria, scoppia la rivoluzione nel mondo dei vini
Ricercatori e produttori trovano completo accordo sulle origini del vitigno che fatto grandi alcuni vini toscani, tra cui il Brunello, originario di antichi vitigni autoctoni tra cui il calabrese Montenuovo
CORIGLIANO-ROSSANO – Notizia che cambia la bussola del paesaggio dell’enologia in Italia, il sangiovese, marcatore identitario della Toscana patria di ottimi vini, è un vitigno calabrese.
Il mondo vitivinicolo italiano è capovolto, in quanto da questa notizia, è chiaro che anche il famoso Brunello ha una matrice nettamente targata Calabria.
Tutto ciò esce fuori dalle considerazioni a cui è giunto José Vouillamoz dell'Università di Neuchatel (formazione dei vitigni europei) presentate durante l’evento di presentazione di Genius Loci, l’associazione costituita da una serie di produttori vitivinicoli europei con l'obiettivo di proporre vini dai fortissimi legami con il loro territorio e con una tipicità tale da renderli unici e reperibili solo nella zona di provenienza.
«Il Sangiovese sarebbe infatti - spiega lo studioso dell'Università di Neuchatel - figlio di due antichi vitigni autoctoni, il toscano Ciliegiolo e il calabrese Montenuovo». A dare ulteriore conferma delle radici calabresi del Sangiovese è il responsabile Ambiente e Territorio della Coldiretti, Stefano Masini: «Abbiamo scoperto - ha detto riferendosi alla relazione illustrata da Vouillamoz - che non è toscano ma calabrese. Si tratta di una grande notizia per i cultori del vino e di questo settore» e aggiungiamo, per tutti i produttori calabresi.
Anche dal Centro di ricerca per la viticoltura e l'enologia Crea, punto di riferimento scientifico del settore, danno ragione a José Vouillamoz affermando che le ricerche genealogiche fatte prima di adesso, risultano in base agli attuali dati raccolti, fallaci.