Statuto comunale a Co-Ro, proseguono i confronti e dibattiti nella comunità intellettuale
La Fondazione Mortati ha promosso un incontro durante il quale sono state esposte le diverse "declinazioni" del nodo Municipi. Sono emerse posizioni eterogenee e utili al confronto. Ma ora è maturo il tempo per una decisione
CORIGLIANO-ROSSANO - Il programmato convegno sul tema "Corigliano-Rossano, unità e decentramento: la questione Municipi" ha suscitato unanimi consensi tra i numerosi partecipanti.
Ad aprire i lavori, dopo il saluto di Edoardo De Simone, dirigente scolastico del Liceo Scientifico che ha ospitato l'evento nella Biblioteca d'Istituto intitolata al compianto Preside Antonio Mezzotero, il sindaco Flavio Stasi con un intervento teso a ripercorrere le fasi della stesura dello Statuto ed evidenziando il fatto che resta attualmente il nodo da sciogliere sulla questione dei municipi.
Ringraziando la Fondazione Mortati, il primo cittadino ha inoltre posto in chiara evidenza «l’importanza dei dibattiti di confronto tra le diverse opinioni».
Il presidente della fondazione, Francesco Tocci, che ha assunto anche il ruolo di moderatore dell’evento, ha introdotto la relazione del professore Walter Nocito, docente presso l’Unical, il quale si è ampiamente soffermato sulla disciplina normativa che regola l’istituzione dei Municipi offrendo un chiaro spettro di ipotesi sulla loro natura elettiva o non elettiva e rimandando alla scelta politica la loro attuazione.
A questi ha fatto eco, con precisa e dotta illustrazione concettuale, il professor Gian Pietro Calabrò, docente emerito dell’Università della Calabria e Garante della Fondazione Mortati, rimarcando la necessità di addivenire a «posizioni di sana e costruttiva collaborazione» tra le varie componenti politiche attualmente deputate alla redazione e successiva approvazione del testo statutario.
A seguire, poi, è stata la volta di Ciriaco Di Talia, segretario comunale, il quale con specifica competenza, ha appalesato le «notevoli e molteplici criticità di una eventuale attuazione di un decentramento amministrativo pletorico».
Non di meno quanto espresso nel suo sistematico e strettamente tecnico intervento dall’avvocato Nicola Candiano, sulla sostanziale valenza giuridica dello Statuto, quale «struttura portante della vita democratica dell’Ente locale e indispensabile elemento generatore dell’equilibrio sociale ed economico della comunità, la cui mancata adozione porterebbe in extrema ratio allo scioglimento del consiglio comunale».
Ad anticipare il dibattito che ne è seguìto, sono state le considerazioni espresse dagli avvocati Maurizio Minnicelli e Giuseppe Zumpano. Entrambi, pur con motivazioni diverse, hanno prospettato una visione di sviluppo della città che non può prescindere dalla capacità amministrativa della classe dirigente, che «si mostrerebbe inadeguata se non tenesse in debito conto le risorse socio-culturali ed economiche insistenti sul territorio».
Anche da parte dell’uditorio è stata avvertita la necessità di intervenire sull’argomento in discussione, allo scopo di stimolare l’azione amministrativa «tesa ad incrociare le aspettative della popolazione amministrata». A sostenere questo concetto sono intervenuti il vice sindaco Maria Salimbeni, Franco Pacenza, Ernesto Rapani, Giuseppe Turano e Cosimo Esposito.
Tante posizioni, che obbligano però ad una scelta concreta e possibilmente veloce. Gli stessi cittadini di Corigliano-Rossano, nei giorni scorsi, partecipando ad un sondaggio lanciato dalla nostra testata proprio a riguardo dei Municipi (leggi qui), hanno lanciato alle istituzioni un messaggio forte e chiaro: «Vogliamo i municipi, subito!». Ecco, al netto dei simposi e dei confronti utili, anzi utilissimi per arricchire di contenuti una partecipazione democratica che alle nostre latitudini è sempre più votata alla delega, è opportuno che adesso, a distanza di 4 anni dalla nascita della nuova realtà civica, la si fornisca di una sua carta normativa moderna e adeguata a dare risposte alla cittadinanza. Perché se lo Statuto da un lato rimane argomento da discussione per l'elite intelluttuale e politica della città, dall'altro è uno strumento necessario per regolare la vita quotidiana di questa grande e complessa comunità.