I cittadini di Corigliano-Rossano vogliono il nuovo Statuto e anche i municipi… subito
Il sondaggio lanciato dall’Eco dello Jonio sulla necessità di avviare una nuova organizzazione strutturale e organizzativa del Comune si è chiuso con un risultato schiacciante e incontrovertibile. Ora l'Assise civica non può girarsi dall’altra parte
CORIGLIANO-ROSSANO – “Volete che lo Statuto del Comune di Corigliano-Rossano debba prevedere l’istituzione di Municipi in aree omogene del territorio comunale, con poteri e modalità di partecipazione alla programmazione amministrativa e di gestione dei servizi?” Era questo il quesito del sondaggio che nei giorni scorsi abbiamo sottoposto ai lettori dell’Eco dello Jonio per capire di più e meglio cosa ne pensasse la comunità di Corigliano-Rossano dell’opportunità di istituire (così come prevede la legge regionale sulla fusione) le nuove realtà municipali per garantire maggiori e immediati servizi pubblici sul vasto territorio comunale.
Al sondaggio hanno preso parte 7.200 persone (sintomatico che i cittadini di Corigliano-Rossano non è vero che siano distanti dalle dinamiche amministrative del nostro comune. Tutt’altro!) e l’84% di loro ha risposto “Sì”. I municipi sono necessari. Ma perché questi vengano presto istituiti occorre varare subito uno Statuto comunale, sul quale si fa ancora gran parlare da tre anni (anzi 4 e mezzo se si considera anche la parentesi commissariale) ma che nessuno fino ad ora è riuscito a mettere in cantiere.
Tra chi, come il vicesindaco Salimbeni e già presidente della Commissione Statuto - sostiene che potremmo andare avanti anche senza uno strumento normativo civico – «basta quello dell’ex comune di Corigliano» - e chi, invece, come il sindaco Stasi dice l’esatto contrario ma evidenziando «i tempi lunghi della discussione» perché si dovrebbe arrivare ad un documento quanto più condiviso, la forza respingente delle forze sembra di fatto aver bloccato tutto l’iter.
Dall’altra parte ci sono le opposizioni che oggi, con la forza dei numeri, sembrano voler avere la possibilità (e la prerogativa) di “dettare” i contenuti del nuovo Statuo, certamente rimettendo in discussione buona parte del lavoro fino ad oggi prodotto.
Ma i municipi servono e servono come il pane per dare una conformazione più omogenea e coerente alla nuova realtà comunale e soprattutto per dare risposte a tutti i cittadini, dal centro alle periferie. Ecco perché oltre a farsi spazio la necessità di portare il comune tra la gente e quindi fuori dalla centralizzazione del palazzo, sorge un’altra impellenza: quella di rendere elettiva la carica dei municipi così che la partecipazione democratica alla vita della città sia ancora più attiva e maggiormente monitorata. Un po’ come avviene nelle grandi città italiane. Con la differenza che, nel caso di Corigliano-Rossano, non è tanto il numero dei cittadini a rendere necessaria una nuova rappresentanza civica quanto l’estensione del territorio che ricordiamo ha una superficie addirittura più grande dello Stato di Malta.